Commento su Mt 5, 43-44
«Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano»
Mt 5, 43-44
Come vivere questa Parola?
All' insegna dell'espressione "ma io vi dico" il Vangelo di Gesù mi rivela in tutta la forza capace di scoperchiare il nostro accomodarci alla Legge in quel che ha di sensato, di ovvio (fa del bene a chi si comporta bene con te, e ripaga col male chi ti fa del male.)
Certo: questo è un punto di partenza tutt'altro che da censurare. Però per Gesù è poco. Se vuoi AMARE davvero, devi andare oltre. Chi ama il mare non sta perpetuamente a riva. Chi ama la montagna non evita i sentieri impervi.
Sì, "impervio" è l'invito di Gesù a fare del bene a chi ti ha messo le stanghe nelle ruote della tua già faticosa esistenza. Però proprio questo invito, se lo accogli in cuore e lo pratichi ti rende libero e felice.
Ho conosciuto gente che ha rotto gli indugi: di fronte a chi gli aveva ucciso il figlio (e in situazione di poterlo ripagare a dovere) gli diede invece una mano salvifica quando lo vide sull'orlo del suicidio. Grandi gesti - obietteremmo - ma il quotidiano? Sì, anche nel quotidiano puoi trovarti gomito a gomito chi ti ha fatto soffrire.
Chiedi la grazia di perdonare fino a far traboccare la misura compiendo atti di bontà verso chi ti ha fatto del male. Semina bontà e il Signore ti farà mietere covoni di pace per te e per quanti ti stanno a cuore.
La voce un santo ortodosso
Non bisogna mai vendicarci di un'offesa, qualunque essa sia, al contrario dobbiamo perdonare di tutto cuore a chi ci ha offesi, anche se il nostro cuore si oppone. Dio ci chiede inimicizia solo col serpente che fin da principio ha indotto l'uomo in tentazione e l'ha cacciato dal paradiso.
S. Serafino di Sarov
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org