Commento su Lc 11,23
"Chi non raccoglie con me, disperde"
Lc 11,23
Come vivere questa Parola?
Immediatamente prima di questa forte asserzione, Gesù aveva affermato qualcosa di altrettanto forte: "Chi non è con me è contro di me".
Ancora prima aveva risposto all'accusa che gli era stata fatta dai soliti oppositori: quella di cacciare i demoni con la forza di Belzebù, il loro capo. Quel dire poi senza vibrazione d'ira ma con piena consapevolezza, che col "dito di Dio" (cioè con l'onnipotenza divina) Egli lo allontana, è per noi la premessa di quest'altra parola che vogliamo oggi comprendere.
Sì, la vera realizzazione del nostro essere persona, dipende dal vivere in Gesù, così come Egli sempre quaggiù rimaneva orientato al Padre.
Ecco, il vero cristiano, sia che trascorra i giorni da scienziato ricercatore davanti all'ultimo modello di macchina elettronica, sia che lì viva davanti ai fornelli in cucina, è sempre in compagnia di Gesù.
Proprio questo suo essere in Cristo e con Cristo davanti al Padre nell'amore infinitamente unitivo dello Spirito Santo, lo aiuta a raccogliere positività dal suo buon operato.
Al contrario, chi vive immemore di questa realtà centrale della spiritualità cristiana che è L'essere inabitato dal Signore, disperde. Penso alla pula in balìa del vento, e a quella manciata di sterpi che questa mattina quassù ostruiva la strada.
Signore, io voglio, con la tua grazia, vivere Te, la tua presenza d'amore; so con certezza di fede che il risultato sarà poi "vita eterna" già iniziata qui e ora.
La voce DI UN ARCIVESCOVO
"Credere è fidarsi di Qualcuno, assentire alla chiamata di Dio che invita a rimettere la propria vita nelle mani di un Altro infinitamente potente nel volere soltanto il bene"
Bruno Forte (Lettere dalla collina Ed. Mondadori)
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org