Omelia (25-04-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro? Come vivere questa Parola? Pietro, l'apostolo ardente impulsivo pieno di slanci e di intemperanze. Per lui non esistono mezze misure, calcoli prudenziali. Il Maestro è lì? Sì lancia in acqua! Con la stessa prontezza non aveva esitato a seguirlo nella notte del tradimento. Ma allora proprio questo suo agire di primo impeto, senza rifletterci su tanto, lo aveva messo in una situazione incresciosa che lo aveva visto scivolare nel rinnegamento. Eppure Gesù conserva per lui tutto il suo apprezzamento. E quando quel mattino se lo vede lì, ansimante e grondante acqua dopo quella nuotata fuori programma, non ha per lui che una domanda: "Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?". Gli rivolge la parola non con un generico "tu". Lo chiama per nome e, diremmo oggi, per cognome. È un sottolineare la solennità del momento, ma soprattutto è un dire: "ti conosco fin nelle tue radici", conosco i tuoi limiti, le tue cadute, ma anche l'ardore del tuo cuore. Nulla di te mi è sconosciuto o indifferente. È un sentirsi "conosciuto" da Dio. Per tutti posso essere semplicemente un "uomo" una "donna" un impiegato un professionista o una casalinga. Per Lui no. Io sono quella persona unica e irrepetibile di cui Lui un giorno ha pronunciato il nome chiamandola all'esistenza e che il suo sguardo non ha cessato di seguire, come se fosse l'unica al mondo, la più vicina al suo cuore. E la domanda che pone va nella stessa direzione: "mi ami tu più di costoro?", dove non si vuole porre in atto un confronto, una contrapposizione. Io sono unico per Lui. Lui è unico per me. Il mio amore non può che qualificarsi per quel "più" che dice tensione verso una pienezza, desiderio di totalità. Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascerò che Gesù rivolga a me la domanda fatta a Pietro. E con Pietro risponderò umilmente: "Signore, tu sai tutto. Tu sai che ti amo" La consapevolezza del mio essere peccatore non freni mai, Signore, lo slancio sincero del cuore che ti cerca, ti desidera, ti ama. La voce di una religiosa proclamata oggi beata Gesù mio, se potessi convertire tutte le gocce d'acqua che sono nel mare, nelle fonti, nei fiumi; tutti i granelli di sabbia che ci sono sulle spiagge, tutte le foglie degli alberi, tutte le piume degli uccelli, tutti i fili d'erba che ci sono nelle praterie, tutti i capelli delle persone e tutti i chicchi di grano, tutti i semi dei vivai: se tutto questo io potessi convertire in atti d'amore e di riparazione al tuo Cuore divino! Sr. Eusebia Palomino |