Omelia (18-04-2004)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Pace a voi.

Come vivere questa Parola?
Dall'alba della Risurrezione, questo saluto percorre la terra. È il grande dono del Risorto. Eppure nulla sembra più lontano di questo bene tanto prezioso. La pace è minacciata ovunque e nel suo nome si vanno compiendo le più nefande azioni. Diffidenza e paura hanno levato barriere insormontabili tra nazione e nazione, anzi all'interno delle stesse famiglie. Si vive nell'incubo di quello che può capitare... Viene da chiedersi: dov'è la pace che il Signore ci ha donato? Leggendo a fondo il brano che la liturgia di oggi ci propone, notiamo che quando il saluto di Gesù li raggiunse, gli apostoli erano tutt'altro che in una situazione tranquilla, pacificata. Attanagliati dalla paura, se ne stavano a porte sigillate nel luogo in cui erano raccolti. C'è anche chi non si fida neppure dei compagni: vuole vedere. L'incontro con il Risorto non sembra cambiare molto la situazione esterna. I Giudei restano ancora ostili e i dubbi, stando a quanto dice Matteo (Mt 28,17), permangono ben oltre la resurrezione e gli incontri con il Risorto. Eppure il vangelo sottolinea che i discepoli "furono pieni di gioia". La pace che Gesù è venuto a portare non è liberazione spettacolare da quanto ci minaccia esteriormente e comunque non è nulla di automatico. È la certezza interiore della sua presenza, che si può far strada anche tra incertezze e perplessità. È il dono-conquista di un cuore pacificato perché ancorato a Lui, fondato sulla roccia del suo amore, che comunque e sempre ci accompagna. Non quindi soluzione immediata e miracolistica di tutti i problemi che ci agitano. Bensì realtà che matura innanzitutto dentro di noi, per poi riverberarsi fuori, e non viceversa. Una pace che attingiamo da Dio, ma che non si costruisce senza il nostro impegno concreto.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, verificherò l'autenticità del mio desiderio di pace. Non è forse più frutto di paura che non ricerca appassionata di un bene? L'attendo unicamente dagli altri (Dio compreso), o sono consapevole che essa inizia dentro di me e non si realizza senza un mio impegno concreto?.

Il tuo dono di pace trovi in me, o Signore, un cuore disponibile e una volontà decisa a "lottare" con le armi della pazienza e dell'amore perché essa regni in me e intorno a me.

La voce del Papa
Solo un'umanità nella quale regni la «civiltà dell'amore» potrà godere di una pace autentica e duratura. «Omnia vincit amor» (l'amore vince tutto). Sì, cari Fratelli e Sorelle di ogni parte del mondo, alla fine l'amore vincerà! Ciascuno si impegni ad affrettare questa vittoria. È ad essa che, in fondo, anela il cuore di tutti.
Giovanni Paolo II