Omelia (11-10-2016)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Gal 5, 6

«In Cristo Gesù non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità».

Gal 5, 6


Come vivere questa Parola?

Una delle schiavitù più assurde a cui ci sottoponiamo, spesso senza che nessuno effettivamente ci costringa, è quella delle pratiche religiose. Non si dirà mai abbastanza che religione non è fede. La religione la costruiamo noi con riti, parole, segni che se non si connettono limpidamente e liberamente con la fede, sono idolatria.

La fede, invece, è un dono. È la condizione costruita da Dio per incontrarlo. È un luogo, posto dentro di noi, dove poterlo riconoscere. È il roveto ardente di ogni esistenza. La fede non se ne fa nulla delle pratiche religiose, perché non sono loro che la esprimono o l'aumentano. La fede si conferma e cresce nella carità, nella disponibilità ad uscire da sé e incontrare Dio e in lui e oltre lui, ogni persona, il nostro prossimo.


Signore, la carità che dice la nostra fede si esprima oggi con azioni di accoglienza e di benevolenza, con parole tolleranti, pazienti, costruttive.


La voce di papa Benedetto XVI

È il distintivo cristiano: la fede che si rende operosa nella carità. Ciascuno di voi è chiamato a dare il suo contributo affinché l'amore con cui siamo da sempre e per sempre amati da Dio divenga operosità della vita, forza di servizio, consapevolezza della responsabilità.


Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it