Omelia (21-03-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Fratelli, se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove. Tutto questo, però, viene da Dio che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. (2 Cor.5,17-18) Come vivere questa Parola? Vivere il Battesimo significa vivere, giorno dietro giorno, l'immersione in Cristo: in tutto il suo mistero di morte e risurrezione. Ed è come dire che, dentro questa consapevolezza, noi davvero diventiamo "nuovi": di quella novità che esplode se ci lasciamo "riconciliare con Dio". Che cosa significa "lasciarsi riconciliare con Dio? Vuol dire permettere concretamente al Signore che le energie sananti e vivificanti ottenute a noi dall'aver accettato d'essere trattati "come peccato in nostro favore" (Lui: l'infinita Innocenza!) ci convertano il cuore e la vita. Le "cose vecchie" da lasciar cadere sono i sentimenti opprimenti e depressivi, legati a rumore e paure. La riconciliazione penetra in noi se ci rivestiamo di un nuovo modo di guardare a noi stessi, Dio, le persone, il creato intero. Si tratta di lasciarci abitare la mente da pensieri di pace. Una mente riconciliata è anzitutto una mente totalmente "disarmata". Ma non basta. La novità di cui, soprattutto oggi, il mondo ha estremo bisogno, è la novità del lasciarsi abitare il cuore dalla comprensione dei problemi e dalla difficoltà dell'altro, dal desiderio di essere per ognuno "benedizione" e mai "maledizione", inciampo a vivere la pace. La novità è lasciar cadere sospetti, antipatie, vecchi rancori, risentimenti, rivalità, competizioni. La novità è scegliere ogni giorno di far spazio al flusso della Benedizione che sgorga di continuo dal mistero di Gesù Crocifisso e Risorto, con una consapevolezza che rassicura e rasserena il cuore e le opere delle urgenze della carità. Oggi, nel mio rientro al cuore, passo del tempo a "lasciarmi riconciliare" in profondità col Signore ravvivando la fede nella sua Presenza in me: Presenza d'amore e di benedizione. Signore che in questo cammino quaresimale, mi inviti a prendere sempre più coscienza dell'inaudita, continua" novità" del tuo amarci per primo, apri il mio cuore perché, nei confronti di chi mi vive accanto, io viva da riconciliato, che apre vie alla riconciliazione. Dagli antichi libri sacri dell'Induismo Possano tutti gli esseri guardarmi con occhio da amico. Possa io pure guardare tutti gli esseri con occhio da amico. Possiamo guardarci gli uni gli altri con occhio di amico Yajur Veda 26,2 |