Commento su Ap 7, 4; 9-10; 13
«E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: cento quarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli di Israele. Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e all'Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: "La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all'Agnello. Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: "Questi che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?". Gli risposi: "Signore mio, tu lo sai. E lui: "Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide col sangue dell'Agnello».
Ap 7, 4; 9-10; 13
Come vivere questa Parola?
La liturgia della solennità di Tutti i Santi, che oggi la Chiesa celebra con gioia, ci rapisce in una visione di cielo con la prima lettura tratta dal libro dell'Apocalisse, che ho scelto come tema della nostra breve lectio. Mi limito a mettere in evidenza soltanto alcuni elementi che ci aiutano a penetrare nell'universo simbolico descritto da questo libro.
- Il primo è l'elemento aritmetico che quantifica la moltitudine immensa: è un numero simbolico (122 x 1.000). Si tratta del quadrato del numero dodici (delle tribù di Israele) moltiplicato per mille. Qui la matematica assurge a simbologia numerica per esprimere l'ampiezza universale del popolo di Dio chiamato alla santità lungo tutta la storia della salvezza.
- L'altro elemento è il colore bianco. Si tratta di una assemblea liturgica immensa alla quale si partecipa con un abbigliamento caratteristico: avvolti in vesti candide. Il bianco è il colore di Dio, della Risurrezione, del battesimo.
- Un altro elemento sono i rami di palma. La palma è il segno classico della vittoria e significa il trionfo finale sulla morte.
- Finalmente la grande tribolazione: è il sangue dell'Agnello, e il candore delle vesti è il frutto della partecipazione alla passione di Gesù.
Queste pennellate di colore dell'Apocalisse ci possono introdurre nella grande mistagogia della festa di Tutti i Santi. Buona Festa e buon onomastico a tutti!
La voce della Liturgia
«Oggi ci dai la gioia di contemplare la città del cielo, la santa Gerusalemme che è nostra madre, dove l'assemblea festosa dei nostri fratelli glorifica in eterno il tuo nome. Verso la patria comune noi, pellegrini sulla terra, affrettiamo nella speranza il nostro cammino, lieti per la sorte gloriosa di questi membri eletti della Chiesa che ci hai dato come amici e modelli di vita. Per questo dono del tuo amore, uniti all'immensa schiera degli angeli e dei santi, cantiamo con gioiosa esultanza la tua lode».
Dal Prefazio proprio della solennità di Tutti i Santi
Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it
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