Commento su Gv 2, 16
«Non fate della casa del Padre mio un mercato!».
Gv 2, 16
Come vivere questa Parola?
Si avvicinava il tempo di Pasqua e Gesù salì a Gerusalemme; oggi il Vangelo ci invita a contemplare il Cuore di Cristo che desidera pregare nel Santo Tempio, desidera incontrarsi con suo Padre nella preghiera per i suoi fratelli.
Giunto al tempio, non trova gente che cerca Dio, ma gente che fa i propri affari: i mercanti di bestiame per l'offerta dei sacrifici; i cambiamonete, i quali scambiano denaro "impuro" recante l'immagine dell'imperatore con monete approvate dall'autorità religiosa per pagare la tassa annuale del tempio. Allora, il cuore di Gesù, cuore di Figlio, denuncia l'atteggiamento di quelli che hanno trasformato il culto di Dio in commercio. Il culto è diventato il pretesto per fare lucro. Gesù attacca l'istituzione centrale di Israele, il tempio, simbolo del popolo e della sua elezione.
Il gesto di Gesù è un gesto di purificazione, è il richiamo al culto autentico, alla corrispondenza tra liturgia e vita; un richiamo che vale per ogni epoca e anche oggi per noi.
La liturgia non è una cosa strana, lontana, e mentre si celebra io penso a tante cose. C'è una corrispondenza tra la celebrazione liturgica e la mia vita. La Costituzione conciliare "Sacrosanctum Concilium" definisce la liturgia come «la prima e indispensabile fonte alla quale i fedeli possono attingere il vero spirito cristiano»
Il discepolo di Gesù va in chiesa per incontrare il Signore e trovare nella sua grazia, la forza di pensare e agire secondo il Vangelo. Per cui non possiamo illuderci di entrare nella Casa del Signore e "ricoprire", con preghiere e pratiche di devozione, comportamenti contrari alle esigenze della giustizia, dell'onestà o della carità verso il prossimo. Non possiamo sostituire con "omaggi religiosi" quello che è dovuto al prossimo, rimandando una vera conversione.
Gesù, voglio pregare con Te e come Te, infiamma il mio cuore perché con le tue parole, i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, io possa rivolgermi il Padre sentendomi a Casa, la Casa della preghiera.
La voce di Papa Francesco
Vi auguro che questa circostanza ravvivi in tutti voi l'amore per la casa di Dio. In essa voi trovate un grande aiuto spirituale. Qui potete sperimentare, ogni volta che lo volete, la potenza rigeneratrice della preghiera personale e della preghiera comunitaria. L'ascolto della Parola di Dio, proclamata nell'assemblea liturgica, vi sostiene nel cammino della vostra vita cristiana. Vi incontrate tra queste mura non come estranei, ma come fratelli, capaci di darsi volentieri la mano, perché accomunati dall'amore per Cristo, fondamento della speranza e dell'impegno di ogni credente. A Lui, Gesù Cristo, Pietra angolare, ci stringiamo fiduciosi in questa Santa Messa, rinnovando il proposito di impegnarci per la purificazione e la pulizia interiore della Chiesa edificio spirituale, di cui ognuno di noi è parte viva in forza del Battesimo.
7 marzo 2015
suor Victoria Rivera FMA - vickyfma@hotmail.com