Commento su Ap 14,1
«Io, Giovanni, vidi: ecco l'Agnello in piedi sul monte Sion, e insieme a lui centoquarantaquattromila persone, che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo».
Ap 14,1
Come vivere questa Parola?
Le ultime due settimane dell'anno liturgico sono accompagnate dal libro della Rivelazione, l'Apocalissi. La giornata di oggi celebra anche la presentazione di Maria al tempio. Manteniamo il commento all'Apocalissi, perché ci aiuta ad apprezzare di più la memoria mariana di oggi.
I 144.000 della visione di Giovanni hanno il nome di Dio sulla fronte: gli appartengono e rappresentano i giusti che hanno amato e vissuto per Dio. La cifra è simbolica (12x12x1000) e ci dice Israele, universalità, eternità: le dodici tribù di Israele rappresentano il modo di organizzarsi del popolo eletto che si riconosceva nell'unico vero Dio. Il popolo eletto si moltiplica geometricamente per dire simbolicamente l'apertura alle altre etnie che la nuova alleanza in Cristo ha portato: non c'è più né Giudeo né Greco... Mille introduce l'andare al di là del tempo e connota di eternità l'universalità già espressa. Tutti hanno un nome sulla fronte che esprime la loro appartenenza a Dio e a Cristo. Quel nome è un dono ma anche una conquista: essi sono lì anche per le loro opere, perché hanno lavato le loro vesti nel sangue dell'agnello. Sono martiri che testimoniato la centralità di Cristo e del vangelo nella loro vita. Maria è la prima tra loro. La sua predestinazione non ha reso più facile la risposta responsabile che essa ha dato a Dio, accogliendo la vocazione ad essere madre di Dio, madre della Chiesa.
Signore, aiutaci ad essere sempre più coerenti e a integrare continuamente fede e vita.
La voce di sant'Agostino
"Ci hai creati per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto fino a quando non trova riposo in Te".
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it