Omelia (22-11-2016)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Ap 14,14

«Io, Giovanni, vidi: ecco una nube bianca, e sulla nube stava seduto uno simile a un Figlio d'uomo: aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata».

Ap 14,14


Come vivere questa Parola?

Nella visione di Giovanni si ripresenta il Figlio dell'uomo, con un linguaggio e delle immagini che ci ricordano il libro del profeta Daniele. Qui l'autore ci introduce un personaggio che rappresenta in modo molto evidente Cristo Re e risorto: entra in scena su una nuvola, è vestito di bianco e ha sul capo una corona d'oro. La falce affilata che ha in mano sarà lo strumento che gli permetterà di mietere sulla terra: un giudizio inteso non come un'azione violenta, ma come una piena rivelazione con la raccolta delle sue conseguenze. Come il contadino che finiti mesi di fatica e di investimento può, mietendo, raccogliere il frutto che si è salvato ed è cresciuto, superando intemperie, attacchi di animali, furti di altre persone. Quel frutto è il suo orgoglio, la sua gioia. Quel frutto, per Dio, sono gli uomini creati a sua immagine e somiglianza e che hanno risposto al dono di Dio agendo anche a sua immagine e somiglianza.


Signore, che ciascuno di noi sia la tua gioia. Che tu possa raccogliere con soddisfazione i frutti delle tue fatiche nei confronti dell'umanità, trovando ciascuno di noi disponibile ad essere un frammento di te sulla terra.


La voce di un teologo

L'argomento del giudizio universale, l'argomento del contendere cosmico con Dio, non sarà il male ma il bene. Dio non ci chiederà conto di quanto male abbiamo commesso, ma di quanto bene abbiamo compiuto.

Ermes Ronchi


Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it