Omelia (05-12-2016)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 5,18

«Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza».

Lc 5,18


Come vivere questa Parola?

Il nostro fratello paralizzato deve essere portato a Gesù da altri! E' bello vedere che non ci si salva da soli. Gli amici del paralitico si fanno carico della sua infermità, della sua paralisi e si sporcano le mani per portarlo da Gesù. E' commovente vedere come questi "uomini" fanno di tutto per portarlo da Gesù...; cercano in tutti i modi di farlo entrare alla sua presenza; non si danno pace finché riescono nel loro intento e l'incontro avviene! Questi uomini sicuramente avevano sperimentato la potenza di Gesù o almeno erano rimasti colpiti da ciò che operava, tanto che - se loro erano rimasti beneficati - anche questo loro amico avrebbe potuto guarire. Non solo, ma questi uomini erano capaci di amore, volevano bene al loro amico, tanto da cercare anche per lui IL bene.


Siamo anche noi disposti a tanto per chi portiamo nel cuore? Siamo disposti a tutto per farli incontrare con Gesù? Anche per noi questa è la cifra del bene?


La voce di Papa Francesco

Nessuno si salva da solo. Siamo comunità di credenti, siamo Popolo di Dio e in questa comunità sperimentiamo la bellezza di condividere l'esperienza di un amore che ci precede tutti, ma che nello stesso tempo ci chiede di essere "canali" della grazia gli uni per gli altri, malgrado i nostri limiti e i nostri peccati. La dimensione comunitaria non è solo una "cornice", un "contorno", ma è parte integrante della vita cristiana, della testimonianza e dell'evangelizzazione

Udienza generale, 15 gennaio 2014


suor Monica Gianoli FMA - mogianna@libero.it