Omelia (09-12-2016)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mt 11,16-19

In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: "Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!". È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: "È indemoniato". È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: "Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori". Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

Mt 11,16-19


Come vivere questa Parola?

Gesù ci invita al discernimento: c'è una tristezza che viene da Dio e una che viene dal nemico; una gioia autentica e un'altra che ne è la contraffazione. Siamo chiamati a saper discernere sempre i due segni con cui Dio parla: il lutto per il male e la gioia per il bene. Il nemico invece inganna facendo apparire piacevole il male e spiacevole il bene. Sapendo questo siamo chiamati a scegliere con libertà e responsabilità ciò che ci rende felici e respingere ciò che ci rende infelici!


Solo convertendoci a Lui, ritrovando il nostro centro sapremo discernere le scelte che ci rendono felici e quelle che ci lasciano il cuore deluso!


La voce di Papa Francesco

«... l'immagine del Vangelo, con i bambini che hanno paura di ballare, di piangere, che hanno paura di tutto, che chiedono sicurezza in tutto, fa pensare a questi cristiani tristi, che criticano sempre i predicatori della verità, perché hanno paura di aprire la porta allo Spirito Santo. Preghiamo per loro e preghiamo anche per noi stessi, affinché non diventiamo cristiani tristi, di quelli che tolgono allo Spirito Santo la libertà di venire a noi tramite lo scandalo della predicazione»

Meditazione mattutina nella Cappella della Domus Sanctae Marthae, 13 dicembre 2013


suor Monica Gianoli FMA - mogianna@libero.it