Omelia (25-12-2016)
padre Antonio Rungi
Purezza, zelo e buone opere sono i criteri per vivere un Natale con "i fiocchi"

La liturgia della messa della notte di Natale apre con l'antifona d'ingresso che rappresenta il motivo più autentico di fare festa nel Signore, in questo giorno straordinariamente importante e significativo per tutti i cristiani: "Rallegriamoci tutti nel Signore perché è nato nel mondo il Salvatore. Oggi la vera pace è scesa a noi dal cielo".

Tutti siamo invitati a rallegrarci e dalla gioia del Natale nessuno è escluso, ricco e povero, uomo o donna, piccolo o grande, sani o ammalati. Tutti dobbiamo godere di questo lieto annunzio della nascita del Salvatore e per il dono natalizio della pace e della gioia.

Ma come poter gioire se il nostro cuore è triste? Una risposta la troviamo nella notte santa di ogni Natale, in cui Dio ha l' ha illuminato questa con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo. A questa luce potentissima di Gesù Bambino vogliamo tutti accostarci per essere illuminati dalla sua grazia e dalla sua tenerezza e bontà.


Il profeta Isaia nel brano della prima lettura di questa solennità ci indica Gesù come luce del mondo, che dirada le tenebre del peccato e dell'errore. Egli, infatti, ci ricorda che il popolo camminava nelle tenebre e in un determinato momento della storia vide questa Luce. Si riferisce al momento della venuta del Salvatore, alla venuta di Gesù, il Messia. E' uno dei testi più belli del profeta che guarda avanti nella direzione del Messia e descrive il futuro dell'umanità, dopo la venuta del Redentore, come un futuro bello, positivo, aperto alla gioia e alla speranza: "Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te tutte le genti". E' la gioia del Natale che deve pervadere il cuore e la mente di tutte le genti e che deve rompere le catene dell'odio, della schiavitù, della guerra, delle ingiustizie e di tutto ciò che è tenebre morale, spirituale e sociale. La nascita di Gesù, anticipata in questo bellissimo testo profetico dà il vero senso al Natale anche di questo 2016, di questi giorni, segnati da tante ingiustizie, cattiverie, guerre e terrorismo. Il Natale porti a tutti un tempo di pace e di serenità. Anche il Salmo 95 ci invita a fare l'esperienza della gioia in questo Natale, a non lasciare cadere nel vuoto l'invito alla gioia in questo giorno e sempre: "Gioiscano i cieli, esulti la terra, risuoni il mare e quanto racchiude; sia in festa la campagna e quanto contiene, acclamino tutti gli alberi della foresta". Siamo, quindi, tutti invitati a vivere nella gioia e ad essere persone gioiose. Il Vangelo della gioia deve essere annunciato e vissuto anche nelle situazioni più difficili del mondo. Non bisogna mai interrompere il circuito della felcità che viene dall'alto.


Nel sintetico testo della seconda lettura della messa di questa notte, tratto dalla lettera di san Paolo Apostolo a Tito, noi ritroviamo un stile natalizio che dobbiamo vivere ed attuare, soprattutto in questo periodo, ma anche per il resto dei nostri giorni. Una formazione cristiana e morale non può essere occasionale, temporale o finalizzata al momento. Essa deve improntare la nostra vita. Perciò l'apostolo Paolo scrivendo all'amico Tito gli raccomanda di "rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà". E poi sollecita una vita santa, avendo come modello Gesù Cristo, "Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone". Purezza, zelo e buone opere sono questi i criteri operativi per vivere il Natale secondo il cuore di Cristo.


Nel brano di Vangelo possiamo dire che troviamo i certificato storico della nascita di Gesù. E' raccontato nei minimi particolari dall'evangelista Luca ciò che successe in quella splendida ed unica notte della nascita di Gesù, il Figlio di Dio, che ha cambiato la il corso della storia e ha introdotto il tema della salvezza e della redenzione, mediante il figlio di Dio venuto tra di noi. Infatti, Giuseppe e Maria trovandosi a Betlemme per farsi registrare in occasione del censimento disposto dal Cesare Augusto, imperatore di Roma che governava nella Palestina, mediante i suoi rappresentanti locale, per Maria si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio". La registrazione di questo evento storico della nascita di Gesù è descritto con semplicità e con poche, ma profonde e e significative parole: Maria diede alla luce Gesù, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia". Il motivo di questa nascita in una condizione di povertà è detto in questa espressione: perché per loro non c'era posto nell'alloggio.

Potremmo domandarci, oggi, a distanza di 2016 anni da quella notte santa: cìè posto per Gesù nella nostra vita, nella nostra storia, nel nostro mondo, nella nostra cultura? Forse è davvero poco o per nulla lo spazio di accoglienza di Cristo nella vita di oggi. Ce lo fanno capire comportamenti, atteggiamenti, modi di vedere e vivere la vita, senza Dio e senza speranza, senza amore e senza cuore. Questo Gesù che viene a nascere, porti davvero a tutti un cambiamento di rotta e di mentalità e faccia di questo Natale 2016, il Natale della rinascita spirituale, morale e sociale di tutta l'umanità.


Chiudo la mia riflessione per il giorno di Natale, augurandovi una santa festa in famiglia, tra gli amici, tra le persone a voi case o con le persone con le quali avete scelto di vivere questo giorno con semplicità, con una bellissima preghiera del Natale e per il Natale di San Giovanni Paolo II, Papa:

Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!

Accarezza il malato e l'anziano!

Spingi gli uomini a deporre le armi

e a stringersi in un universale abbraccio di pace!

Invita i popoli, misericordioso Gesù,

ad abbattere i muri creati

dalla miseria e dalla disoccupazione,

dall'ignoranza e dall'indifferenza,

dalla discriminazione e dall'intolleranza.

Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme,

che ci salvi liberandoci dal peccato.

Sei Tu il vero e unico Salvatore,

che l'umanità spesso cerca a tentoni.

Dio della Pace, dono di pace all'intera umanità,

vieni a vivere nel cuore

di ogni uomo e di ogni famiglia.

Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia! Amen.