Omelia (02-02-2003) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno I miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele. Come vivere questa parola? I nostri fratelli d'Oriente celebrano la Presentazione del Signore come festa dell'incontro. E un incontro giustamente si celebra: di Gesù con il Dio dei padri e con il popolo dei credenti, nel segno della luce, tra promessa e compimento. Simeone e Anna, guidati dallo Spirito, ne sono i testimoni. Fedeli e anziani vegliardi del tempio, accolgono tra le braccia Gesù, il compimento delle promesse. Sono come due candelabri posti all'ingresso del Vangelo per celebrare nell'esultanza il lucernario della salvezza, che oggi i nostri occhi contemplano. Con Maria e Giuseppe ripercorriamo l'itinerario dell'incarnazione morte e risurrezione del Signore che da Nazaret, luogo dell'annuncio, ci porta a Betlemme, per risalire poi sino a Gerusalemme. Qui, attraverso la via della Croce – spada che trafigge l'anima dei credenti! – possiamo infine accogliere il pieno incessante fulgore dell'aurora pasquale. Ritto sotto la croce, come Maria, mi esporrò alla Luce che è Cristo nostra salvezza e mi lascerò trafiggere l'anima condividendo con l'Amato del mio cuore il dolore e le attese del mondo, mentre con la Sposa del Cantico, Chiesa che geme e gioisce nelle doglie del parto, gli sussurrerò: "Attirami dietro a te, corriamo!" La voce di una anonima donna spirituale del XX secolo "Mi abbandono a Te, Signore, mio unico sole. Come il mattino/ che tutto si affida/ alla misericordiosa forza/ della luce. Ma tua Madre la bianca nube/ impregnata di Te, è la tenerezza d'uno sfarsi e rifarsi/ in grembo al sole per riavvolgermi sempre del tuo esser Presenza Solare al di là d'ogni mia notte oscura". |