Omelia (25-05-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.

Come vivere questa Parola?
E' bello, in questo periodo pasquale, lasciare che Gesù, nel suo Vangelo, venga martellando in noi quello di cui precisamente il cuore ha bisogno per vivere in profondità certezze di pace. Anzitutto ci aiuta a star bene interiormente la certezza che l'amore ci ha scelto. Si, l'amore di Dio rivelato in Gesù, si è giocato scommettendo su di noi. La nostra vita spirituale è come appesa a questa certezza di fondo:" Non siete stati voi ad amare, ma Dio per primo vi ha amati", dirà ancora Giovanni nella sua prima lettera. Ma non basta! Il Signore ci ha scelti per affidarci una missione che è appunto quella di "fruttificare" nel mondo. Il nostro compito è dunque quello di rimanere in Lui come il tralcio nella vite, per portare frutto là dove viviamo. Egli è il frutto. Ne parla Paolo enumerando precisi atteggiamenti in cui si manifesta: amore pace gioia pazienza bontà benevolenza fedeltà mitezza dominio di se. E' importante notare una cosa: questi atteggiamenti esprimono una qualità di vita, una personalità umana veramente riuscita. E' tale "frutto" sfida le frontiere dell'effimero, del caduco, di tutto quello che passa. E' un frutto che rimane così come rimane l'amore: la vite vera che è Gesù su cui matura il frutto di ogni vero bene.

Oggi, in una pausa contemplativa, mi fermo a considerare l'evidenza della caducità di tanto "fruttificare" sulla sponda di questo mondo che va verso la morte. E' per contrasto sosto a contemplare la consistenza e il perdurare di un "fruttificare" per la vita, anzi per la vita eterna.

Signore Gesù, effondi in me il tuo Spirito, perché l'amore con cui tu ami il Padre e il Padre ama te, sia nel mio cuore e "fruttifichi" nella mia vita: per la gloria di Dio, il mio vero bene e il bene di quelli a cui tu mi mandi.

La voce di un grande poeta
"Come mai non avete riflettuto sul fatto singolare che soltanto i cristiani sono uomini che possiedono la gioia e che nella fede non trovano mai delusione, ma interesse, amore e stupore sempre nuovi? "
P. Claudel