Commento su Mt 1,1-25
Lectio
Con questo brano si apre il vangelo di Matteo. Insieme a Luca questo evangelista vuole raccontarci qualcosa riguardo alla nascita e all'infanzia di Gesù. Matteo comincia ancora prima, con la genealogia di Gesù. Suo intento è quello di avvisarci che Gesù si immette realmente nella storia del popolo eletto di Dio. E' una storia lunga che parte da Abramo e passa per il re Davide e la deportazione in Babilonia. Gesù ricapitola tutta questa storia, fatta di luci e di ombre, di personaggi famosi e di gente oscura, di cui non sappiamo niente. Nella seconda parte di questo brano invece Matteo ci spiega come si sono svolti i fatti del concepimento di Gesù. Il personaggio centrale di questo racconto di Matteo è Giuseppe. Dopo aver stabilito la paternità davidica legale di Gesù attraverso Giuseppe, Matteo spiega anche come fosse possibile che Gesù oltre ad essere figlio di Davide fosse anche figlio di Dio, e questo sin dal suo concepimento.
1Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Per noi solitamente la genealogia ha un interesse storico/antiquario. Per gli antichi ha una funzione domestica, politico-legale o religiosa, che ha i suoi influssi sul presente, non sul passato. Lo scopo fondamentale della genealogia di Gesù in Mt 1,1-17 è chiaro: Gesù è il figlio di Davide ed è figlio di Abramo, ed è nato al momento più opportuno per la storia di Israele. Per la comunità di Matteo serviva a legare saldamente Gesù alla storia del popolo di Dio.
Ciò che traduciamo con genealogia è in realtà libro delle origini. Si ricollega al v. 18: così fu generato Gesù Cristo, in cui si usa un termine simile. I protagonisti principali di questo libro sono Gesù Cristo, Davide e Abramo. I soggetti sono ricordati in senso ascendente, per collegare Gesù alla discendenza regale di Israele (Davide) e poi al capostipite del popolo eletto (Abramo). Gran parte della genealogia di Matteo si rifà a 1Cronache 1-2 e a Rt 4,18-22.
2Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli,
Il verbo greco egennesen (generare) ha forma attiva: diede vita. La genealogia è di tipo lineare, cioè traccia la discendenza diretta da Abramo a Gesù. La genealogia di tipo segmentato invece segue i diversi rami genealogici all'interno della stessa generazione.
La genealogia comincia dunque dai primi tre patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe. Cita poi Giuda e i suoi fratelli, per ricordare la struttura del popolo di Israele, suddivisa in dodici tribù. Ciò mette in relazione Gesù con "tutto Israele".
La prima parte della genealogia si ispira a 1Cronache 1-2.
3Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram,
I nomi da 1,2 a 1,6a sono ripresi da 1Cr 2,1-5 e da Rt 4.
Nella genealogia di Matteo compaiono cinque donne. E' una cosa inusuale ricordare le madri nelle genealogie. Ovviamente è una cosa voluta. Queste cinque donne hanno in comune il fatto di essere delle "irregolari", due (forse tre ) sono straniere, una è una prostituta, due hanno concepito in situazioni non molto legali. Tutte hanno preparato il campo alla nascita anomala di Gesù, che sarà descritta nel brano seguente alla genealogia.
Tamar dunque è la prima di queste "irregolari". Era nuora di Giuda, ma era rimasta vedova senza aver avuto figli. Travestitasi da prostituta riuscì ad unirsi a Giuda e a dargli una discendenza: i due gemelli Fares e Zara (Gn 38,29-30).
4Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon,
Secondo Nm 2,3; 7,12 Nasson figlio di Aminadab era il capo di Giuda durante la peregrinazione nel deserto. Secondo Es 6,23 sua sorella Elisabetta sposò Aronne, sacerdote e fratello di Mosè.
5Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, 6Iesse generò il re Davide.
Molto probabilmente Racab è la prostituta di Gerico che aiutò le spie del popolo di Israele a fuggire dalla città (Gs 2). Però il fatto che Racab fosse la madre di Booz non ha riscontri nell'Antico Testamento.
Rut è la straniera la cui storia è narrata nel libro di Rut. Anche Rut è una "irregolare" all'interno della genealogia, in quanto proveniente da Moab.
Di Iesse padre di Davide si parla in 1Sam16. Al nome di Davide si aggiunge l'appellativo di re. E' il primo e l'unico in questa lista di nomi, per indicare che con lui la storia di Israele compie una svolta significativa.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria,
Il materiale per la seconda parte della genealogia è attinto da 1Cr 3,5.10-17. La storia dell'adulterio di Davide e Bersabea e dell'uccisione di Uria è narrata in 2Sam 11-12. Uria non faceva parte del popolo ebreo, forse nemmeno Bersabea.
7Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asaf,
La storia di Salomone è narrata in 1Re 1-11. Durante il regno di Roboamo suo figlio, il regno di Israele si divise in due, il regno del nord con 11 tribù passò con Geroboamo, solo la tribù di Giuda rimase a Roboamo (1Re 12). Di Roboamo si parla poi in 1Re 14,21-30. Sia Roboamo che il figlio Abia non furono fedeli al Signore, ma Dio li risparmiò solo per riguardo a Davide. Di Abia si parla in 1Re 15,1-8). Il re Asaf si trova citato nel sottotitolo di diversi salmi. Di lui si dice che promosse la distruzione degli idoli. Se ne parla in 1Re 15,9-24.
8Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia,
Di Giosafat si parla in 2Cr 17 e 1Re 22. Egli strinse alleanza con il re di Israele Acab, il re criticato dal profeta Elia. Del figlio di Giosafat, Ioram si parla in 2Re 8,16-24. Dopo Ioram, secondo 1Cr 3,11-12, ci sono stati i re Acazia, Ioas e Amazia. Secondo alcuni commentatori Matteo li avrebbe omessi deliberatamente perché sono quelli che ebbero dei rapporti con la famigerata Atalia (2Re 11-14). Molto probabilmente si tratta di una svista a causa della somiglianza di suono e di scrittura tra Acazia e Ozia. L'omissione potrebbe essere anche dovuta alla necessità di mantenere il numero 14 per le tre parti della genealogia.
9Ozia generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechia,
Il figlio di Amazia, Ozia, con il quale riprende la nostra genealogia, in alcune pagine del libro dei Re ha nome Azaria (1Re 15,1-7). Di Ioatam (Iotam) suo figlio si parla in 2Re 15,32-38. Anche di Ozia si dice che fu retto davanti al Signore, ma che non fece scomparire i luoghi sacri sulle colline. Acaz fu il re che ebbe a che fare con il profeta Isaia e al quale venne fatta la famosa profezia della vergine che avrebbe concepito e partorito un figlio (Is 7,10-16. La profezia riguardava Ezechia suo figlio). Di lui si parla in 2Re 16,1-19.
10Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia,
Ezechia fu re giusto e fedele al Signore. Se ne parla in 2Re 18-20. Suo figlio Manasse invece ripristinò i culti idolatrici. Anche Amon suo figlio seguì la stessa condotta, di loro si parla in 2Re 21. Matteo chiama Amon Amos. Si tratta certo di una svista. Non sembra plausibile, come alcuni sostengono, che Matteo abbia voluto inserire nella genealogia il nome del profeta Amos per darle una sfumatura profetica.
11Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Giosia promosse i restauri del tempio di Gerusalemme. Durante i lavori venne ritrovato il libro della Legge. Giosia lo fece leggere in pubblico e promosse una riforma religiosa. Cf. 2Re 22-23. In realtà Giosia era il nonno e non il padre di Ieconia. Giosia era padre di Ioiakim, che a sua volta fu padre di Ieconia. Con Ieconia si ebbe la caduta di Gerusalemme in mano a Nabucodonosor e la deportazione in Babilonia. Di questi fatti si parla in 2Re 24.
12Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele,
Secondo 1Cr 3,17-19 Salatiel era figlio di Ieconia ma non padre di Zorobabele (figlio invece di Pedaia, fratello di Salatiel). Diversi altri testi invece sono concordi con Matteo.
13Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor,
Zorobabele è l'ultimo personaggio nella genalogia di Gesù per il quale si trovano riscontri nell'AT. Gli altri personaggi sono sconosciuti e sono diversi da quelli riportati nella genealogia di Luca 3,23-27. Tra i figli di Zorobabele riportati in 1Cr 3,10-20 non figura Abiùd.
14Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, 15Eliùd generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe,
Attraverso 8 generazioni di sconosciuti dunque, la dinastia davidica arriva a Giuseppe. Secondo Luca 3,34 il padre di Giuseppe si chiamava Eli. Luca fa risalire l'ascendenza di Giuseppe attraverso Zorobabele e Salatiel a Natam figlio di Davide.
16Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Per la legge ebraica era il padre a dare un nome e a inserire in una discendenza i propri figli. Quindi è ovvio che la genealogia interessi Giuseppe. Fu lui il padre legale di Gesù. Matteo ci tiene però a precisare che egli era solo lo sposo legittimo di Maria e non il padre naturale. Nel brano seguente ci spiegherà meglio come andarono le cose. Matteo ci dice anche che Gesù fu chiamato Cristo, cioè l'unto, il Messia. Questo titolo gli venne riconosciuto però solo dopo la risurrezione.
17In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.
Al termine della genealogia Matteo ci svela il valore simbolico di questa lista. Ci sono tre gruppi di antenati, in numero di 14 per gruppo. Per alcuni questo numero deriva dalla somma dei numeri del nome di Davide. Molto più probabilmente Matteo l'ha scelta perché è un multiplo di 7.
La genealogia di Gesù ripercorre così tutta la storia di Israele, a partire dalla sua nascita, da Abramo. In essa ritroviamo la storia della salvezza, con le sue luci e le sue ombre, costruita anno dopo anno attraverso la misericordia di Dio e i mezzi limitati degli uomini, con i loro pregi, ma anche attraverso i loro peccati. Proprio in questa storia si è immesso Gesù e ha portato la salvezza anche a tutti i suoi antenati nella carne e nella fede.
18Così fu generato Gesù Cristo:
Letteralmente questa frase sarebbe: Ora la genesi di Gesù era così. La parola greca ghénesis ha due significati: "origine, generazione", ma anche "nascita". Come abbiamo visto, la stessa parola si trova in Mt 1,1 e in quel caso è nel primo senso; qui al v. 18 si può intendere nel secondo significato, come "la nascita di Gesù avvenne così", ma anche nel primo significato; infatti ciò che si narra in questo brano non è tanto la nascita di Gesù, ma il suo concepimento, la sua "origine" dallo Spirito Santo.
sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Maria era fidanzata a Giuseppe. Il diritto matrimoniale ebraico distingue tra il fidanzamento e le nozze. Ma il fidanzamento (come per i greci e i romani) era molto impegnativo. Dal punto di vista giuridico i due fidanzati erano già di fatto sposi e per sciogliere il fidanzamento ci voleva un atto formale di divorzio.
Maria prima che andassero ad abitare insieme "si trovò incinta". Questa espressione indica lo stupore della scoperta. Matteo poi ci informa che ciò avvenne per opera dello Spirito Santo.
19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Per Matteo e per noi la causa della maternità di Maria è ormai un dato assodato, ma ciò non era così ovvio per Giuseppe. La narrazione ci dà il senso di una verità che ha dovuto farsi strada poco per volta nella mente dello sposo di Maria, e ciò non senza contrasti. Giuseppe era giusto, cioè osservante della legge, e non voleva "esporla all'infamia". Secondo Deuteronomio 22,23-27 in una situazione del genere la sposa doveva essere rimandata da suo padre e lapidata dagli uomini della città per la disgrazia che aveva gettato sulla casa paterna. Non si sa fino a che punto tali prescrizioni venissero attuate e fossero ancora in uso ai tempi di Giuseppe e Maria. Comunque il verbo deigmatizo è chiaro. Sconosciuto agli scrittori greci, viene usato nel NT soltanto qui e in Col 2,15 e significa esporre pubblicamente, offrire in spettacolo come esempio negativo. Quindi Maria forse non sarebbe stata lapidata, ma di certo sarebbe stata esposta alla pubblica infamia.
Il divorzio invece, pur essendo un atto legale, richiedeva solo la presenza di due testimoni e avrebbe potuto essere realizzato con maggiore segretezza.
20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo;
Giuseppe stava ancora pensando, evidentemente non convinto del modo in cui aveva pensato di risolvere la questione. L'espressione è forte "essendogli passati per la mente questi pensieri". Egli è agitato da molti pensieri e non ha ancora trovato una soluzione. Ecco che gli appare un angelo in sogno. L'angelo è un personaggio biblico usato quando entrano in gioco particolari rivelazioni divine. Matteo è l'unico autore neotestamentario che ricorre alle rivelazioni divine durante il sonno (e vi ricorre per ben sei volte).
L'angelo prima di tutto raccomanda a Giuseppe di non temere: è un invito a superare la sua paura, il suo turbamento, segnala la via di uscita alla sua ansia. Egli lo esorta a prendere Maria come sposa e gli spiega il motivo per cui Maria sia incinta. Molto probabilmente la fede della chiesa primitiva nella verginità di Maria, che il nostro testo afferma con forza, fu la causa del sorgere di testi giudaici denigratori (piuttosto tardi) secondo cui Gesù era un figlio illegittimo di Maria; un eco di queste accuse sarebbe anche in Gv 8,41 dove i giudei rinfacciano a Gesù: "noi non siamo figli di prostituzione".
21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
Qui l'angelo indica a Giuseppe il suo compito. Sarà lui a dare un nome al bambino, a prendersi cura di lui come il padre legale. In questo modo assicurerà a Gesù anche la discendenza davidica, che si trasmetteva tramite il padre. Il versetto indica il significato del nome con cui dovrà essere chiamato il bambino. Jeshua Gesù, vuol dire "il Signore salva". Matteo cita in modo implicito il salmo 130,8: "Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe", dove il soggetto della frase è Dio. Qui invece il soggetto è Gesù stesso, sarà lui a salvare il popolo, è lui il Messia.
22Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Con queste parole si introduce in modo solenne la citazione dell'Antico Testamento che sta per compiersi. E' questa la prima profezia di adempimento delle numerose disseminate nel vangelo di Matteo. Con queste citazioni l'evangelista sottolinea la continuità tra la tradizione biblica e gli avvenimenti della vita di Gesù.
23Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi.
La citazione è Isaia 7,14 in cui l'ebraico alma "giovane donna", viene tradotto con parthenos "vergine" nella bibbia greca dei LXX. La giovane donna di Isaia 7,14 era la moglie del re Acaz, la quale, in un momento di particolare crisi del regno di Giuda, avrebbe partorito un figlio (probabilmente il futuro re Ezechia) e ciò sarebbe stato un segno della benedizione di Dio verso il suo popolo.
Matteo poi rettifica la profezia che riporta il nome di Emmanuele, ricordandone il significato. Questo "Dio con noi" (Is 8, 8-10) è il punto di partenza dell'arco che abbraccerà tutto il vangelo di Matteo fino a 28,20 "Ecco, io sono con voi fino alla fine del mondo".
24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Giuseppe dopo il sogno prese dunque la sua sposa, cioè la riconobbe legalmente come sua moglie e riconobbe il bambino nato da lei come suo figlio legittimo.
Meditiamo
- Nella storia della mia famiglia, ci sono stati situazioni o persone "irregolari"? Come si è manifestata la salvezza di Dio attraverso di loro?
- So ritrovare nella mia storia personale i segni del presenza di Dio?
- Come mi sono comportato quando persone o situazioni hanno sconvolto i miei progetti per il futuro?
Preghiamo
(colletta della messa vespertina nella vigilia di Natale)
O Padre, che ogni anno ci fai vivere nella gioia questa vigilia del Natale, concedi che possiamo guardare senza timore, quando verrà come giudice, il Cristo tuo Figlio che accogliamo in festa come Redentore. Egli è Dio e vive e regna con te...