Omelia (01-06-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Gesù apparve agli Undici e disse loro: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura". [...] Dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.

Come vivere questa Parola?
Nell'Oriente antico, un re che avesse voluto onorare uno dei suoi sudditi per aver dimostrato fedeltà eroica convocava i notabili del regno e di fronte ad essi lo invitava a sedere alla sua destra. E' questo il senso dell'immagine evangelica odierna: "Gesù sedette alla destra di Dio". L'intronizzazione gloriosa del Cristo, sconfitto secondo la logica degli uomini ma vittorioso per Dio, è l'icona del "servo fedele", Messia e Signore della storia. Una fedeltà che si estende alla vita della Chiesa. Proprio perché più vicino a Dio, Cristo è più vicino anche a noi. Non siamo affatto soli: Egli ci precede e, in rapporto all'adesione di fede, accompagna la nostra missione con segni potenti, di cui il vangelo fa un elenco emblematico: scacciare i demoni, parlare lingue nuove, tener testa all'insidia dei serpenti, essere invulnerabili ai veleni, guarire da ogni infermità.
Questa è la certezza di fede che apre alla più autentica liberazione: poter contare sempre e comunque sulla forza misteriosa del suo Nome, ovvero sulla sua divina potenza. Essa ci abilita a combattere e vincere contro ogni forma di male che ossessiona ammutolisce avvelena paralizza.

Oggi nella mia pausa contemplativa, puntando lo sguardo adorante su Cristo asceso alla destra di Dio, m'impegnerò dunque con audacia fiduciosa a scacciare i demoni nel suo Nome, ovvero a smascherare tutte le macchinazioni dello spirito del male, che acceca la mia mente incredula, perché veda lo splendore glorioso del vangelo di Cristo che è immagine di Dio (cfr. 2Cor 4,3-4); m'impegnerò a parlare lingue nuove, ossia ad infrangere la cortina d'incomunicabilità che talvolta mi isola dagli altri, e vivere in comunione; ridurrò all'impotenza l'astuto serpente, simbolo di ogni tentazione idolatrica, che m'instilla nel cuore il veleno della disobbedienza; lascerò infine che l'energia divina mi guarisca da ogni infermità spirituale perché possa glorificare Dio con la mia vita e «andare in tutto il mondo e predicare il vangelo ad ogni creatura». Pregherò:

La tua ascensione al cielo, o Cristo, non fa cessare la tua presenza ma ti rende a me ancor più vicino per la potenza dello Spirito Santo invocato nella fede. Tu che glorioso alla destra di Dio vivi per sempre nel cuore del mondo, dilata il mio cuore perché sia orientato verso il cielo che ci attende.

La voce di un grande Padre e Dottore della Chiesa
"Sulla terra il cuore non si corrompe, se lo si innalza verso Dio. Se tu avessi del grano in cantina, lo porteresti nel granaio, per evitare che marcisca. A maggior ragione devi preoccuparti del tuo cuore, elevandolo verso il cielo. In che modo? Attraverso atti d'amore. Il corpo sale cambiando di posto; il cuore si eleva cambiando di volontà"
S.Agostino