Omelia (13-07-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Ordinò loro che, oltre il bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche.

Come vivere questa Parola?
Quest'ordine di Gesù è un mandare i suoi discepoli allo sbaraglio della povertà, su strade dove l'annuncio del vangelo si sposa alla testimonianza di vita tutta librata nell'essenzialità. E proprio questo oggi diventa un grido da accogliere con l'orecchio del cuore. La nostra società infatti è opulenta, soffocata da troppi bisogni che non sono quelli essenziali ma vengono piuttosto "fabbricati" dalla gran macchina di una economia dissennata. "Produrre sempre di più per avere sempre di più": questo è ciò che muove le strategie economiche. E chi più ha, mai si accontenta; e chi non ha, finisca pure con l'avere sempre di meno, e poi scompaia. Tanto questa è la legge del più forte (la legge della giungla)! Ma perché proprio nel mondo di quelli che hanno di più sono in aumento le depressioni e i suicidi? E perché tutto il pianeta è come "corroso" da eccedenze di consumo e relative scorie e rifiuti? Perché? Ecco, è qui che s'innesca, perentoria e luminosa, la Parola di oggi: La vita del cristiano è un andare con l'appoggio del bastone che è la forza consolatoria, incoraggiante e correttiva della Parola. Ed è un andare reso possibile e agile dalla libertà da troppa roba, da troppi bisogni non veri. No, le cose non sono nostre nemiche. Anzi, bisogna entrare in armonia anche con loro. La pietra, l'albero, il cielo, il fuoco, il vento, un oggetto d'arte o di buon artigianato, un alimento ben preparato: tutto è lì a sorriderti. Ma niente è per il tuo avido, esclusivo possesso. Quando entri nella logica della società odierna: questo mi è utile e lo compro, questo è bello e lo chiedo in regalo, questo posso utilizzarlo e lo voglio, questo è comodo e non posso proprio farne a meno, è come se entrassi nell'antro di Poliremo. Lui, cieco, ti acceca; lui affamato ti divora.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, più dilungata perché è giorno del Signore, chiedo di scoprire una relazionalità nuova con le cose, per instaurare nella mia esistenza e nell'ambiente che mi circonda uno stile di vita sobrio e perciò libero e sereno.

Signore, se posso fare a meno di tante cose, perché volerle e farmene "intasare" fino a non aver più spazio per le relazioni giuste, per la dolcezza di amare tutti e tutto senza possedere nessuno?

La voce di un eremita del VII secolo
Il pescatore di perle si tuffa nudo nel mare e non emerge finché non abbia trovato la perla preziosa; Il vero cristiano, spoglio di tutto, attraversa la vita presente finché non trova in se stesso la perla, cioè Gesù Cristo. Quando l'ha trovata non brama altro all'infuori di Lui.
Isacco di Ninive