Omelia (28-09-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina girata da asino al collo e venga gettato nel mare. Se la tua mano ti scandalizza, tagliala (...) Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo (...) Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel Regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.

Come vivere questa Parola?
A ritmo martellante risuona nella Parola odierna il termine 'scandalizzare' che in greco – skandalon – indica una pietra d'inciampo ai passi del viandante, una vera e propria trappola che riduce in schiavitù. E' causa di scandalo colui che smentisce con la vita il credo che professa, divenendo così occasione di peccato e seduzione all'incredulità. Tra le sue vittime "i piccoli", che nel linguaggio neotestamentario rappresentano i credenti la cui fede è ancora bambina fragile incerta.
Gesù rimprovera aspramente colui che pone inciampo agli altri e ne sollecita la conversione ricorrendo a dure provocazioni: "se la tua mano, il tuo piede, il tuo occhio ti sono di scandalo, cavali!", ossia: se t'accorgi che il tuo comportamento non edifica, piuttosto che avvizzirti e fuorviare, fai quelle potature dolorose ma necessarie "per entrare nella vita", rivitalizzando la tua fede nella grazia accolta a piene mani. Dai un taglio a tutto ciò che frena, lede o ritarda il tuo andare incontro al Signore affinché la tua mano non s'aggrappi più a niente e a nessuno ma stringa la Sua destra affidandosi alla Sua potenza; il tuo piede non si disperda in percorsi di morte ma si diriga spedito verso il Signore; e il tuo occhio infine sia puro, specchio limpido di un cuore innamorato di Dio e del suo Regno.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, farà attenzione al mio corpo perché anche attraverso organi principali della comunicazione: mani, occhi, piedi, possa percepire la potenza della grazia che mi abilita ad essere nuova creatura, figlio di Dio a pieno titolo. Reciso il vecchiume avvizzito di ogni mia mancanza d'amore. Pregherò:

Tu ci induci, Signore, con la forza persuasiva della tua Parola a dare un taglio ai capricci del nostro ego e persino a tante legittime aspirazioni, buone in se stesse ma pur sempre relative. Fa' che i nostri occhi sappiano intravedere, oltre l'immediato momentaneo soffrire che ne consegue, tutto il bene che ne verrà.

La voce di un romanziere forte nella sua fede
Quanti crudeli tormenti mi è costato e mi costa tuttora quel desiderio della fede che nell'anima mi è tanto più forte quanto sono presenti in me motivazioni contrarie! (...) Se qualcuno mi dimostrasse che Cristo è fuori della verità, mi dimostrasse che veramente la verità non è in Cristo, beh, io preferirei lo stesso restare con Cristo piuttosto che con la verità.
Dostoevskij