Omelia (12-10-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna.

Come vivere questa Parola?
Al giovane che gli aveva chiesto come fare per conseguire la vita eterna Gesù era stato esplicito: gli aveva ricordato i comandamenti e, guarda caso, quelli che regolano i rapporti interpersonali dentro l'amore del prossimo che è poi "la prova del nove" per capire se amiamo o no il Signore. Ma quando il giovane candidamente gli dice di aver osservato ciò fin dalla giovinezza, si accende una luce nuova. Gesù gli dice: "Va', vendi quello che hai, dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo, poi vieni e seguimi". E che è mai la gran luce su tutto questo? Una noterella dell'evangelista ce lo dice: "Lo guardò e lo amò". Sì, Gesù prende ad amare con amore di predilezione uno che, già sulla buona via, vuole intensificare il cammino con una marcia in più, che è l'essere disposto a capire la "radicalità" della sequela. Il che, si badi bene, non è anzitutto spogliarsi di quanto uno ha, ma cogliere il senso di quello sguardo e di quell'amore in funzione di qualcosa che è poi sempre una realizzazione assolutamente piena per una gioia di libertà senza confronto. Ecco allora perché è possibile e gioioso lasciare tutto. Quello che rovina l'uomo, soprattutto l'uomo d'oggi, è l'essere preso dentro la morsa di promesse false all'insegna dell'accumulo, del possedere, dell'attaccamento al denaro ricchezze e piacere. Invece chi si decide per il distacco (che è anche gestire per il bene comune ciò che si ha, fuori da tranelli egoici) conosce veramente un'altra qualità di vita. E' così che riceve il centuplo nel senso che impara a godere di tutto: in semplicità di cuore e nell'esproprio. Riceve il centuplo nel campo di una affettività dilatata, non egocentrica e di una capacità di realizzare quello di cui è capace senza l'ansia della riuscita, del plauso, dell'interesse egoistico. E quell'inciso "con persecuzioni"? E' da mettere nel conto della nostra realtà di "gente pellegrinante" in un mondo imperfetto dove la contraddizione, il dolore, il male non sono scomparsi. Però, dentro quello "sguardo" e "quell'amore" di cui si è detto sopra, tutto si riscatta in chi ama.

Oggi, su questo rifletterò nella mia pausa contemplativa. E chiederò due cose: la grazia di percepire lo sguardo di Gesù, il suo amore, e la grazia di capire che il distacco ha un nome: libertà.

La voce di un profeta del nostro tempo
Lo sappiamo bene, tutto il denaro del mondo non basterà per formare delle persone che si amino. Solo con uomini e donne che si amano si può creare tutto, la felicità, la vera pace e anche il denaro necessario.
Abbè Pierre