Commento su Lc 15, 17-20
Allora ritornò in sé e disse: «Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati». Si alzò e tornò da suo padre.
Lc 15, 17-20
Come vivere questa Parola?
Oggi accogliamo l'invito di Gesù a guardare la propria vita, Egli ci chiama a "entrare in noi" per scoprire cosa ci ha allontanato da Dio Padre.
Sì, guardiamo dentro il nostro cuore chiedendo la tenerezza di Gesù che conosce la nostra interiorità. Come il figlio che si è allontanato del Padre, prendiamo il coraggio di riconoscere la nostra mancanza d'amore.
Con forza diciamo: "Basta di tutto questo, mi alzerò, tornerò da mio padre, e parlerò al suo cuore che mi attende per accogliermi e sorreggermi tra le sue braccia".
Davanti a Dio Padre diciamo: "Non merito nulla, nulla, ma non posso vivere senza il tuo amore, cosa farei se non vivo nel tuo amore?".
Le nostre parole sono già consapevolezza dell'amore di Dio per noi.
Oggi è il tuo momento: alzati, torna.
Grazie Padre, grazie perché ci aspetti sempre, grazie perché oggi torno a Te.
La voce di una piccola donna di fede
"Se Dio smettesse di amarci, smetterebbe di essere Dio"
suor Victoria Rivera Diaz - vickyfma@hotmail.com