Omelia (30-11-2003) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Il Signore vi faccia crescere e abbondare nell'amore vicendevole e verso tutti per rendere saldi e irreprensibili i vostri cuori nella santità, davanti a Dio Padre nostro, al momento della venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi. (1 Tess 3,12-13) Come vivere questa Parola? La liturgia odierna si salda con quanto ci ha proposto ieri. Un invito pressate a disporre il nostro cuore all'accoglienza del Signore. "Temi il Signore che passa" ci ricorda S.Agostino. Sì, solo questo dobbiamo temere: che a ogni suo passaggio Egli non ci trovi in vigilante attesa e noi non abbiamo a perdere l'appuntamento. Una vigilanza che non è l'atteggiamento inerte di chi se ne sta a guardare dalla finestra, ma l'operosità di chi dispone tutto perché l'arrivo sia quasi anticipato dal desiderio e l'incontro preparato con amore. È l'attesa vigilante del servo fedele che si prende cura dei conservi e bada che la lampada sia sempre accesa. L'attesa di chi si impegna a trafficare tutti i suoi talenti per poterne con gioia presentare il frutto al Padrone che torna. Nell'intervento di Paolo ci è data una chiarificazione ulteriore: al momento della venuta del Signore dobbiamo poterci presentare a Lui con cuore saldo e irreprensibile. E questo è possibile se collaboriamo con lo Spirito Santo a far "crescere e abbondare in noi l'amore vicendevole e verso tutti". Ecco è qui il segreto per essere trovati come le vergini in attesa dello Sposo. Questo è l'olio che non deve mai scarseggiare per tener sempre accesa la nostra lampada: l'AMORE. Un amore che si concretizza in piccoli gesti compiuti innanzitutto a favore di chi ci vive accanto. È così facile amare i lontani, quelli che incontro saltuariamente e con cui si hanno meno occasioni di attrito! Certo, anche loro: TUTTI e sempre devono essere raggiunti dal mio amore. Ma il vero banco di prova è il quotidiano. È in quel dono silenzioso, costante, fatto di comprensione, di sollecitudine, di perdono. In quel provare a mettersi "nei panni degli altri", che tanto assomiglia al mistero che stiamo per celebrare: l'incarnazione. Oggi, nella mia pausa contemplativa, verificherò la qualità dei miei rapporti con le persone che mi stanno accanto. So accorgermi e valorizzare il loro quotidiano dono? Mi impegno a rendere visibile l'amore che io nutro per loro? E prego: Spirito Santo, sorgente inesauribile dell'Amore, io mi affido alla tua azione perché in me possa crescere e abbondare l'Amore verso tutti, in particolare verso chi mi vive accanto. La voce di un Dottore della Chiesa Abita nella carità ed essa abiterà in te; resta in essa ed essa resterà in te. S.Agostino |