Commento su Gv 5, 3
Vuoi guarire?
Gv 5, 3
Come vivere questa Parola?
La proposta di Gesù va a un vecchio: un uomo che da 38 anni era malato. Quanti anni aveva? Quanto era grave la sua malattia? Non lo sappiamo. Ma 38 anni di malattia sono già tanti, non avere amici e parenti è grave e giacere ai bordi di una piscina in attesa di toccare l'acqua quando l'angelo passa è una specie di chimera, metafora dell'essere alla fine, totalmente abbandonati. Anche da se stessi!
Pensiamo a noi o a certe nostre conoscenze - colleghi di lavoro, parenti, conoscenti, consorelle, confratelli-che da 38 anni, forse meno o anche più, hanno gettato la spugna e stanno ai bordi di una metaforica piscina in attesa di chissà chi o chissà cosa. Anche a loro la proposta di Gesù "Vuoi guarire?" arriva... per scuotere, provocare e portare a responsabilità. Gesù invita, chiede, ma siamo noi che dobbiamo muoverci, almeno nel desiderio, senza temere di dover domani rimpiangere la tranquillità dell'indigenza e della emarginazione.
Signore, questi miracoli belli non tocchino solo le nostre orecchie. Fa' che siano segni che incidano nella realtà della nostra vita, anche mettendo a nudo un po' delle contraddizioni dietro cui ci nascondiamo.
La voce della liturgia
Antifona d'ingresso
"Voi che avete sete, venite alle acque",
dice il Signore;
"anche voi, che non avete denaro,
venite, e dissetatevi con gioia".
Is 55,1
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it