Commento su Gv 8,36
«Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero»
Gv 8,36
Come vivere questa Parola?
Nel vangelo di oggi, Gesù inizia col dire che dove lui va, i suoi ascoltatori non possono andare (cf Gv. 8,22): infatti non possono seguire Gesù se essi rimangono nei loro peccati, se lo rifiutano come inviato di Dio (e il rifiuto è uno dei peccati peggiori secondo san Giovanni, perché ci si allontana da Dio, fonte di ogni santità).
Gesù specifica poi che se essi non credono alla sua auto-presentazione come l'«Io sono» (Gv 8,24), moriranno nei loro peccati. Le parole «Io sono» richiamano immediatamente il nome con cui Dio si definisce davanti a Mosè, che gli aveva chiesto il nome (cf Es. 3,14 «Io sono colui che sono», cioè colui che esiste da sempre e sarà efficacemente presente nella vita del popolo e della singola persona.
Solo Gesù può rendere gli uomini liberi dal peccato e se essi acconsentono, saranno veramente liberi. La libertà ci permette di essere completamente di Dio, di fare la sua volontà senza essere costretti, di seguire i suoi comandamenti per realizzarci perfettamente come persone umane e immagini di Dio.
O Signore, fa' che io diventi libero per essere tutto tuo e non sia più schiavo del peccato.
La voce di uno scrittore moderno
"La vita senza libertà è come un corpo senza lo spirito".
Khalil Gibran
D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it