Commento su Gv. 6,51
"Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo".
Gv. 6,51
Come vivere questa Parola?
Sappiamo che, presso ogni popolo, il pane (o un alimento del tutto simile) è qualcosa che risponde alla necessità di un'alimentazione fondamentale per l'uomo.
Contemporaneamente a questa precisa caratteristica, conosciamo del pane la semplicità essenziale.
Il pane non è la torta. Non è il pollo arrosto. Il pane è più che mai se stesso, unico e insostituibile. Chi non ricorda il buon pane di casa croccante se appena sfornato, con un tipico profumo che risveglia l'appetito?
Ecco, è molto bello e consolante questo semplice volersi immedesimare nel pane, che fa parte del Signore Gesù. Non a caso è il pane l'alimento chiamato in causa, quando si parla della fame del povero.
Ora, se il tuo identificarti al pane come nutrimento dell'uomo è già grande espressione d'amore, Gesù, tanto più forte e determinante è il tuo dirti PANE CHE DA' LA VITA per riscattare dal peccato e dalla morte la nostra esistenza.
Sappiamo bene che non è stato uno scherzo la tua morte in croce. E da questa persuasione nasce il nostro contemplare le profondità che "tocchiamo" spiritualmente quando di questo pane ci nutriamo nell'Eucarestia.
Guardaci, Gesù, preservaci dalla freddezza causata dall'abitudine diventata abitudinarietà. Fa' che, accostandoci all'altare per ricevere il Pane Eucaristico, PANE VIVO che è la tua "Carne", la Fede sia sempre nuova e pronta a generare in noi il grazie di un illuminante amore.
La voce un martire del nazismo
"È ormai impossibile separare la vita dell'Io di Gesù, dalla sua persona"
Dietrich Bonhoeffer
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org