Commento su At 13,1
C'erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d'infanzia di Erode il tetràrca, e Sàulo.
At 13,1
Come vivere questa Parola?
Una delle prime vivissime comunità fuori Gerusalemme è quella di Antiochia. In Siria. Quella terra oggi così martoriata e devastata, è stato il trampolino di lancio del cristianesimo capace di parlare il linguaggio più adatto a dire e annunciare la buona notizia, soprattutto al mondo europeo. Un linguaggio nuovo, svincolato da tradizioni che, come quella giudaica, potevano soffocare, dentro precetti e legalismi, la novità del vangelo. Una comunità fatta di stranieri, giudei nati in diaspora: uomini di commercio, di scienza, nobili, letterati e giuristi e uomini qualunque. Barnaba, Saulo, Lucio e Simone di Cirene; loro, forse, Gesù vivo lo hanno anche incontrato, ma è soprattutto il Gesù Risorto che hanno conosciuto e che li spinge a parlare, ad annunciare. In loro il salto è fatto: Gesù è il Cristo, Figlio di Dio, il Messia, artefice della nuova alleanza, rivelatore del Padre ora asceso e seduto alla sua destra. Presente nella forza dello Spirito che permette di pensare vita e morte in modo nuovo. Egli ha rovesciato i potenti di troni e ha innalzatogli umili, dando loro la possibilità di dare senso alle lacrime, alle sofferenze, alle sconfitte.
Signore, aiutaci a penetrare il senso dell'essere evangelizzatori oggi. Aiutaci a sentirci missionari, mandati solo per annunciare misericordia, non per conquistare o per affermare poteri nuovi, per vincere e sottomettere.
La voce di Papa Francesco
Chi si è lasciato attrarre dalla voce di Dio e si è messo alla sequela di Gesù scopre ben presto, dentro di sé, l'insopprimibile desiderio di portare la Buona Notizia ai fratelli, attraverso l'evangelizzazione e il servizio nella carità. Tutti i cristiani sono costituiti missionari del Vangelo!
Dal discorso per la 54° giornata mondiale di preghiera per le vocazioni
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it