Commento su Gv 15,10
«La mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
Gv 15,10
Come vivere questa Parola?
La gioia è la manifestazione del credente che nulla antepone all'amore di Dio e vive alla presenza di Cristo. Dio ci ha amato per primo e si è manifestato nel suo Figlio, che per noi ha sofferto ed è risorto. Per provare la gioia, il cristiano deve restare nell'amore di Dio, cercare di fare la sua volontà, sopportare le prove inevitabili della vita, senza cedere alla disperazione o allo sconforto.
La gioia che ci dona il Cristo non è una manifestazione passeggera e spontanea di un sentimento, non è una emozione momentanea, ma è una predisposizione del cuore e dell'anima che ha la sua sorgente nello Spirito Santo. Se crediamo veramente in Dio, dimoriamo nel suo amore, avvertiamo la tenerezza di sentirci compresi, considerati e amati e diffondiamo gioia attorno a noi.
Attraverso la preghiera, la lettura meditata della Paola di Dio e soprattutto attraverso la carità e il servizio concreti ai bisognosi, noi cambiamo la nostra vita e la gioia diventerà una caratteristica fondamentale del nostro essere cristiani. La gioia, come il bene, si diffonde da se stessa: se incontriamo una persona gioia, quasi spontaneamente anche noi ci sentiamo portati a gioire.
La voce di un grande romanziere moderno
«Il contrario di un popolo cristiano è un popolo triste».
G. Bernanos, Diario di un curato di campagna, Mondadori, Verona 196510, pag. 30. (frase detta dal curato di Torcy dice al giovane «curato di campagna».
D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it