Commento su 2 Cor. 1,19
Il Figlio di Dio che abbiamo predicato tra voi (io, Silvano e Timoteo) non fu "si" e "no" ma in Lui ci fu il Si".
2 Cor. 1,19
Come vivere questa Parola?
Paolo afferma la propria sincerità mentre scrive agli abitanti di Corinto: una città la cui evangelizzazione non poco gli costò a causa di quei cittadini spesso in preda a tumulti e contraddittorie correnti culturali.
Molto espressivo della personalità di Paolo questo escludere che in lui ci siano stati "tentennamenti" circa la fede, non solo, ma a riguardo di tutto il suo comportamento. "Ci fu il si". Il che significa assoluta sincerità che non nasconde, non si chiude, non gioca all'inganno del tergiversare, ma consente a ciò che è vero e buono.
Questo pieno consenso alla verità da parte di Paolo è certo specchio di una coscienza retta adamantina, ma anche del suo continuo guardare a Cristo Gesù, non solo come suo Salvatore ma come modello di vita.
Dammi, Signore, di essere anch'io nel "Si" di piena adesione a ciò che è vero buono e bello. Non permettere ch'io trascuri la vita, nell'incertezza, nelle paure. Dovessi anche pagarne un alto scotto, fa o Signore che io non tradisca mai la Verità. Tu che ne sei la personificazione più alta, aiutami.
La voce Papa Francesco
L'ipocrisia non è un linguaggio di verità, perché la verità mai va da sola. Mai! Va sempre con l'amore! Non c'è verità senza amore. L'amore è la prima verità. Se non c'è amore, non c'è verità. Questi vogliono una verità schiava dei propri interessi. C'è un amore, possiamo dire: ma è l'amore di se stessi, l'amore a se stessi. Quell'idolatria narcisista che li porta a tradire gli altri, li porta agli abusi di fiducia".
4 giugno 2013
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org