Commento su 2 Cor. 4,7
"Noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta affinché questa straordinaria grandezza venga dalla potenza di Dio e non da noi stessi"
2 Cor. 4,7
Come vivere questa Parola?
In vaso di creta puoi mettere perle e lapislazzuli, il vaso è tutt'altro che alabastro.
Se non stai attento spostandolo, cade in terra e va in frantumi.
Ecco, il vaso di creta è immagine della nostra identità di creatura che, in se stessa è proprio molto fragile.
Attenzione! Il "tesoro", che sta dentro questo vaso di creta che noi siamo, è la GRAZIA SANTIFICANTE, l'inabitazione stessa di Dio che dà un valore di "straordinaria grandezza" a quello che siamo e facciamo. Certamente non può succedere che lo stesso peccato annienti totalmente questa meraviglia, perché è "potenza di Dio" che è all'opera, viene da lui e non da noi stessi.
Ecco: l'umiltà coincide con questa conosciuta verità. Non solo, ma è un continuo volgere le spalle alle pretese, al sussiego, al ridicolo pavoneggiarsi di proprie capacità, dimenticando che tutto viene da Dio.
Lascio la parola- preghiera a un santo sacerdote martire in questo nostro tempo.
"Nel nome di Gesù rendiamo Grazie". Gesù è un rendimento di grazie continuo al Padre. Il canto, la lode purissima l'inno eterno e gioioso al Padre: questo è il Verbo, questo è Gesù. Siamo creati per essere questo: "Una goccia che riflette e loda il Padre, per mezzo di Gesù."
Don Andrea Santoro trucidato il 5 febbraio 2006 a Trabazon
La voce del Patriarca di Gerusalemme
Dobbiamo ammettere che siamo come vasi d'argilla spezzati. Ci è stato affidato tanto, ma nella nostra umana fragilità, abbiamo lasciato che molto di questo andasse perduto. D'altra parte sappiamo che il Signore usa vasi fragili come provvidenziali strumenti nel Suo piano di salvezza. Possiamo essere sicuri che il tesoro che ci è stato dato brillerà ugualmente, anche se siamo vasi di argilla.
3 marzo 2017
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org