Omelia (15-08-2017)
padre Antonio Rungi
Bella tu sei qual sole, bianca più della luna

Un canto popolare che ben conosciamo ci fa tessere le lodi di Maria assunta alla gloria del cielo e prendendo spunto dal passo dell'Apocalisse di San Giovanni Apostolo fissa in alcuni versi chi è la nostra Madre celeste e come ci piace immaginarla nel santo paradiso, vicino al suo Figlio Gesù e vicino a tutti i figli redenti dal sangue preziosissimo di Cristo: Dell'aurora tu sorgi più bella coi tuoi raggi a far lieta la terra e fra gli astri che il cielo rinserra non v'è stella più bella di te. Bella tu sei qual sole bianca più della luna e le stelle più belle non son belle al par di te. T'incoronano dodici stelle, ai tuoi piedi hai l'ali del vento e la luna si curva d'argento; il tuo manto ha il colore del ciel. Col tuo corpo in Cielo assunta t'invochiamo devoti e festanti, la regina degli Angeli e Santi, la gran Madre di Cristo Gesù". Con queste particolari e specifiche strofe del canto mariano popolare mi piace iniziare questa riflessione in occasione dell'annuale solennità di Maria Assunta in cielo di quest'anno 2017.


I testi biblici che sono davanti a noi in questa solennità, partendo dal Vangelo, ci presentano Maria alle prese con la carità fattiva, che si preoccupa di venire incontro alle necessità della sua cugina Elisabetta, verso la quale corre speditamente per portare la gioia del Salvatore e ricevere dall'anziana cugina la bella notizia dell'attesa del precursore. Come in terra così in cielo, Maria si prende cura di ciascuno dei suoi figli e si mette lei in viaggio, verso di noi, per incontrarci nel suo Figlio e farci incontrare con il suo Figlio. L'inno di gioia, il canto della vita di Maria, il Magnificat sugella tutto il dialogo e il confronto tra le due donne in attesa della vita nascente. La gratitudine di Maria verso il suo Signore e suo Dio è immensa, non ha confine. La preservata dal peccato originale, l'Immacolata, può trasalire di gioia per tutto quello che sta sperimentando nella gratuità più assoluta da parte di Dion verso l'umile ancella, quale è ed effettivamente si sente. Esempio mirabile per ogni persona che cerca l'affermazione egoistica di se stessa, dimenticandosi che nulla ci è dovuto e tutto ci è donato.


Nel testo della seconda lettura di questa solennità, l'apostolo Paolo, nel brano della sua prima lettera ai Corinzi ci ricorda cosa accadrà alla fine dei tempi, riflettendo sul mistero della redenzione del genere umano, portata a compimento da Cristo, definito il nuovo Adamo, quello della vita e non il vecchio Adamo, quello della morte; "Se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi". Nel mistero della risurrezione del Signore e nel mistero dell'assunzione al cielo di Maria, noi sappiamo che la morte è sconfitta. Questa eredità spetterà a tutti, quando ci sarà la risurrezione dai morti.


Infine, nella ben nota lettura dell'Apocalisse di San Giovanni Apostolo, scelta come primo testo biblico della liturgia odierna, conosciamo perfettamente a chi i padri della Chiesa e i teologi hanno da sempre attribuito questo brano: è quella donna vestita di sole e raggiante che è la nostra Madre Celeste, assunta in anima e corpo nella gloria eterna del Paradiso, dove attende ognuno di noi, perché nessuno dei suoi figli vuole che vadano perduto nel fuoco eterno dell'infermo.
Sia, in questo giorno bellissimo, nel cuore delle ferie e vacanze estive del 2017, la preghiera da me composta, un atto di affidamento a Maria, assunta in cielo, è un gesto ulteriore della nostra devozione mariana, che sentiamo forte nella nostra vita, da quando bambini, andando al catechismo e partecipando alle varie liturgie, noi pregavamo con i canti mariani più popolari, uno dei quali, ho collocato all'inizio della mia riflessione. Ma la Vergine Santa ascolti questa nostra umile preghiera che a lei rivolgiamo.
O Maria, Madre della gloria e della gioia,

che oggi contempliamo tra i cori festanti degli Angeli e dei Santi,

guida il nostro cammino, difficile e tortuoso,

in questa valle di lacrime, perché nessuno dei tuoi figli,

redenti dal sangue preziosissimo di Gesù,

possa sentirsi abbandonato, umiliato, offeso, nella sua dignità umana,

nel nostro essere figli nel tuo Figlio,

amati da un immenso cuore di Mamma

che vigila e protegge dal cielo ogni uomo di questa terra.


Stendi la tua mano benedicente

su quanti lottano per un mondo nuovo

in cui la giustizia e la pace

possano trovare accoglienza a livello globale

e nessun essere umano venga offeso, disprezzato e deriso,

perché anch'esso destinato alla risurrezione finale, nel giudizio universale.


Madre Santissima, prega ogni momento per noi

che siamo nella prova e nell'attesa di tempi migliori.

Amen.