Omelia (11-10-2015)
Monastero Domenicano Matris Domini
Commento su Eb 4,12-13

Collocazione del brano

Nei capitoli terzo e quarto il nostro autore parla di un riposo promesso a quanti sono stati chiamati da Dio. Il riferimento è al salmo 95 e al riposo che Dio fece al termine della creazione. Il riposo è dunque la ricompensa a quanti sono stati fedeli. Essi riposeranno dalle fatiche delle loro opere compiute nella volontà di Dio. C'è però il rischio che qualcuno pur avendo ricevuto il Vangelo non entri in questo riposo a causa della propria disobbedienza. L'esortazione dunque è quella di affrettarsi a entrare in questo riposo, perché nessuno ne venga escluso. Segue il brano che leggiamo oggi, che afferma l'assoluta efficacia della Parola e delle promesse di Dio.


Lectio

12Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.

Questi due versetti sono un piccolo capolavoro letterario, nell'originale greco seguono un ritmo particolare. La Parola di Dio viene esaltata ricordandone 5 caratteristiche. Le prime quattro sono ricordate a due a due: viva ed efficace, tagliente e penetrante. La quinta è un po' più distanziata: è capace di discernere i pensieri e fa da transizione per il versetto seguente. L'immagine della spada, riferita alla Parola di Dio è ben presente nella Bibbia (Sap 18,15; Ef 6,17). La spada a doppio taglio ci dà l'idea di una inesorabile forza di penetrazione. Ma il significato fondamentale della spada è quello del giudizio: mediante la spada viene eseguita la sentenza (ad es. Dt 13,13-16). La sentenza di Dio è inappellabile perché nulla è nascosto ai suoi occhi. La spada entra in profondità e arriva al punto di divisione tra l'anima e lo spirito. Qui abbiamo una concezione dell'uomo di tipo platonico. La spada penetra fino alla divisione degli elementi interiori e superiori che costituiscono il composto umano e la sua realtà spirituale e morale.


13Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto.

Nessuno dunque può mentire davanti al Signore. Questo non deve bloccare le nostre azioni, perché non sono le nostre debolezze che verranno giudicate e condannate bensì la nostra scelta fondamentale, la fede, l'accoglienza del Vangelo, l'ascolto della Parola e l'obbedienza alla volontà di Dio. Si ritorna alla serietà della scelta di Dio e al desiderio di entrare nel suo riposo.


Meditiamo

- Ho mai fatto qualche esperienza del riposo in cui Dio mi invita a entrare?

- In quale senso il Vangelo diventa una spada che penetra e discerne ciò che è buono e ciò che non lo è?

- Come mi sento davanti all'idea del giudizio di Dio?