Omelia (02-10-2017)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Es. 23, 20

«Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino»

Es. 23, 20


Come vivere questa Parola?

Questa pericope è tratta dal libro dell'ESODO (Antico Testamento) che narra l'epopea del popolo ebreo quando, finalmente libero, esce dall'Egitto.

E' molto importante la promessa che Dio stesso fa a Mosè, guida dell'ardimentosa impresa. È articolata in due parti: quella di mandare un Angelo a "custodire", e quella di far raggiungere la meta dell'esodo: la sospirata terra promessa.

Sì, anche per noi questa Parola dice qualcosa di molto importante.

Anzitutto ci assicura che non siamo mai soli. L'angelo del Signore (o Lui stesso) sempre è con ciascuno di noi. La sua è una presenza che, ricordata spesso durante il giorno, dissipa pensieri e sentimenti negativi che minacciano non solo la pace, ma l'equilibrio fisiopsicospirituale della persona.

In secondo luogo, questa Parola di Dio ci ricorda che a Lui sta a cuore non solo il cammino, ma anzitutto l'arrivo alla meta.

Sì, se ci ha "preparato un posto", non sarà certo "spazio-tempo" di sofferenza, di tenebra, ma la precisa risposta alla nostra gran sete di felicità nell'amore.


Grazie Signore, per l'Angelo Custode: un dono prezioso della Tua infinita bontà.


La voce di un poeta filosofo bengalese

"Io credo che siamo liberi, entro certi limiti, eppure sono convinto che c'è una mano invisibile, un Angelo guida, che in qualche modo, come un'elica sommersa, ci spinge avanti".

Rabindranath Tagore


Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org