Omelia (15-10-2017)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mt 22, 4-5; 8-9; 10-13

?"Ecco, ho preparato il mio pranzo... e tutto ? pronto, venite alle nozze...". Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari... Poi disse ai suoi servi: "La festa di nozze ? pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze...". Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riemp? di commensali. Il re entr? per vedere i commensali e l? scorse un uomo che non indossava l'abito nuziale. Gli disse: "Amico, come mai sei entrato qui senza l'abito nuziale?". Quello ammutol?. Allora il re ordin? ai servi: "Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori...Perch? molti sono chiamati, ma pochi eletti"?.

Mt 22, 4-5; 8-9; 10-13


Come vivere questa Parola?

La parabola che ci viene presentata dal Vangelo di Matteo in questa Domenica ? abbastanza ?inquietante'. Ci sembra strano il comportamento di questo re e non capiamo perch? tutti gli invitati declinano l'invito alla festa di nozze e continuano a inseguire gli affari della loro vita! Quegli invitati siamo noi, ciascuno di noi, che non riesce a comprendere il valore, la gioia di partecipare alla festa del banchetto di nozze, ma reagisce interiormente con una battuta: "Io ho altro da fare!". Possiamo individuare due categorie di persone che vedono Dio come un ?intruso' scomodo che viene a disturbare la vita.

- Vi sono gli indifferenti: quelli che non hanno tempo per Dio, perch? hanno sempre tante cose urgenti e serie da fare e che pensano di bastare a se stessi e di non avere alcun bisogno di Dio. Costoro non s'accorgono nemmeno che dalla loro vita vissuta in tal modo ? assente la gioia vera, la gratuit?, l'amore, proprio ci? che Dio vorrebbe donare loro invitandoli alla sua festa.

- Vi sono poi quelli che sono stati educati da una certa spiritualit? giansenistica del passato a concepire Dio come un ?guastafeste'. Costoro, nella loro formazione cristiana, hanno incontrato persone che hanno presentato loro una vita cristiana fatta quasi esclusivamente di sacrifici, di rinunce, di mortificazioni, di doveri: una vita cristiana senza gioia, senza festa. Questi pensano, non proprio secondo il Vangelo odierno, che essere cristiani voglia dire vendere tutto, ma senza trovare poi nessun tesoro! Essi, nella loro religiosit? poco evangelica e calcolatrice, sono infastiditi da un Dio austero che toglie valore e gioia alla vita. E perci? cercano di starne alla larga.


E noi a quale categoria di persone apparteniamo? Il vangelo di questa Domenica dovrebbe farci intravedere e bramare la bont? e la bellezza di un Dio rivelatoci da Ges? nel suo Vangelo che fa festa e ci invita alla gioia.


La voce del fondatore del Didaskaleion Alessandrino

"Tutta la vita del cristiano ? una santa festa"

Clemente Alessandrino, Stromati VII/7 [49,4]


Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it