Commento su Lc 10, 1-5
«Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava pe recarsi. Diceva loro: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!"».
Lc 10, 1-5.
Come vivere questa Parola?
Oggi si celebra la festa dell'Evangelista Luca e prima di commentare il Vangelo del giorno desidero presentare, con brevi pennellate, alcune caratteristiche più salienti della sua figura.
- È l'Evangelista della Vergine Maria: solo da lui ci sono state tramandate l'annunciazione, la visitazione, le scene del Natale, della presentazione al tempio.
- È l'Evangelista della misericordia di Gesù - "scriba mansuetudinis Christi" - perché è Luca a tramandarci quel tesoro che è la parabola del Padre misericordioso.
- È l'Evangelista della carità: lui solo ci racconta la parabola del buon samaritano, e parla dell'amore tenero di Gesù per i poveri, lui si commuove profondamente davanti alle lacrime della vedova di Nain («Non piangere!»), e lui si vuol fermare a casa di Zaccheo...
Venendo ora a qualche rapida battuta sul Vangelo odierno, mi limiterò soltanto a tre sottolineature. La prima, è per evidenziare l'invio in missione dei "settantadue discepoli". È solo esclusiva di Luca la menzione dei settantadue (e non soltanto dei dodici apostoli riportata anche da Marco e Matteo). L'intenzione esplicita è di mostrare che la missione non è affidata unicamente ai dodici, ma anche alla cerchia più vasta dei discepoli. Il compito di annunciare il Vangelo fa parte dunque della vocazione di ogni vero discepolo di Cristo e deve estendersi a tutta la terra.
La seconda è l'importanza fondamentale della preghiera. Infatti, dalla consapevolezza dell'urgenza e della vastità della missione: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai", nasce la necessità della preghiera: "Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe". Senza la preghiera non c'è missione!
La terza è un forte richiamo alla povertà: "Non portate borsa, né sacca, né sandali". Il discepolo missionario non deve lasciarsi appesantire da troppi bagagli e ciarpami inutili: basta la Parola! Ed è il modo di annuncio che unicamente rende credibile il vangelo agli uomini del nostro tempo.
Concludiamo pregando insieme con la preghiera liturgica della festa dell'Evangelista Luca, riportata qui di seguito.
La voce della Liturgia
"Signore Dio nostro, che hai scelto san Luca per rivelare al mondo con la predicazione e con gli scritti il mistero della tua predilezione per i poveri, fa' che i cristiani formino un cuor solo e un'anima sola, e tutti i popoli vedano la tua salvezza". Amen
Dall'orazione-colletta della festa liturgica di S. Luca Evangelista.
Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it
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