Omelia (01-11-2017)
padre Antonio Rungi
La santità un cammino possibile per tutti

Tutti siamo chiamati alla santità, cioè a raggiungere, dopo il pellegrinaggio terreno la nostra patria celeste che il Paradiso.

I Santi di cui oggi la chiesa fa memoria nella liturgia solenne del 1 novembre sono tutti coloro che hanno vissuto coerentemente con il vangelo, non senza peccati e debolezze, ma con la profonda convinzione interiore che c'è sempre un tempo ed un'opportunità di santificazione. I santi che festeggiamo oggi sono le nostre mamme, i nostri papà, le nostre sorelle, i nostri fratelli, i nostri parenti, i nostri confratelli, le nostre consorelle, sono tutte le persone che hanno vissuto secondo le beatitudini del Vangelo che oggi ascoltiamo e che ci fa toccare con mano, dove sta la santità e come si diventa santi. I grandi e conosciuti santi di tutte le epoche, i giusti di ogni fede, cultura, religione, ci sono le umili persone, una moltitudine immensa che non si può contare, in quanto il Paradiso è per tutta l'umanità, senza esclusione di nessuno. Certo per chi ha avuto la fortuna di conoscere Gesù, di seguire la fede cattolica comprende perfettamente cosa significhi farsi santo e quale strada bisogna percorre per giungere alla santità. Un dato è sicuro, diventare santo, ogni giorno, costa rinuncia, sacrificio, amore e dedizione alla causa della Vangelo che diventa la nostra legge fondamentale per giungere alla meta, verso la quale tutti vogliamo arrivare, nei tempi previsti da Dio, per ogni di noi, vivendo in questo mondo.

Molti di noi hanno avuto la concreta possibilità di incontrare nella loro vita tanti santi. Io personalmente ho avuto questa gioia fin dal giorno della nascita, quando ad accogliermi tra le sue braccia c'era la Serva di Dio, Madre di famiglia, Concetta Pantusa. Poi gli anni della mia infanzia, li ho vissuti con le visite frequenti all'allora padre Pio, a San Giovanni Rotondo, che ho frequentato per tanti anni, con i pellegrinaggi che si organizzavano per andare da lui. Da padre Pio ho ricevuto tanto per la mia vita di futuro religioso passionista e soprattutto sacerdote. Dei tanti santi riconosciuti dalla Chiesa ho poi ho avuto la gioia di conoscere Papa Giovanni XXIII, Papa Paolo VI, Papa Luciani, Papa Giovanni Paolo II ed anche una grande ed affascinante santa della carità, Santa Teresa di Calcutta. Nella mia famiglia religiosa passionista ho incontrato tanti religiosi santi di cui sono in corso le cause di beatificazioni, come padre Candido Adamantini, il Superiore Generale padre Teodoro Foley. Tra i Frati Minori ho conosciuto benissimo il padre Isaia Columbro e tra i Vescovi che in questo momento mi sovvengono alla mente, l'arcivescovo di Pompei Francesco Saverio Toppi.

Dai santi noti ho avuto la protezione dal cielo in tanti momenti della mia esistenza. Dalla nascita, quando è intervenuta per grazia ricevuta Santa Maria Goretti e poi tutti santi sotto la cui protezione ho vissuto in questi anni della mia vita. Sant'Antonio da Padova, San Ciro, di cui porto i nomi nel battesimo, san Pasquale Baylon, San Francesco, santa Chiara e poi san Paolo della Croce, San Gabriele dell'Addolorata e tutti i santi della mia congregazione religiosa, i passionisti, definita una "famiglia di santi" e vera scuola di formazione alla santità. Nel corso della mia vita sacerdotale e ministeriale ho conosciuto la esemplarità della vita di alcuni santi recenti, come Madre Cristina Brando, Madre Caterina Volpicelli, Madre Giulia Salzano, San Tommaso Fusco, tanti altri santi con i quali sono venuto a contatto della loro spiritualità e del loro carisma per motivi di annuncio missionario e di predicazione itinerante o per impegni sacerdotali: San Giuseppe Moscati, San Gennaro, San Sossio.

Tanti i beati e venerabili la cui vita ho approfondito in questi anni, per capire e far capire come si diventa santi, senza fare cose eccezionali, ma vivendo nella normalità e nella semplicità: il Beato Grimoaldo Santamaria, padre Giuseppe Pesci, padre Fortunato De Gruttis, i tanti fondatori e fondatrici di istituti maschili e femminili che seguo da anni e che mi hanno portato a contatto la spiritualità dei loro padri e madri ispiratori. Ultima della serie che ho avuto la gioia di approfondire nella sua santità è la Beata Elisabetta Sanna, collaboratrice laica di San Vincenzo Pallotti.

Certamente i santi che ho citato sono pochissimi rispetto a quelli che ho conosciuto mediante la preghiera, lo studio, la predicazione, a partire a santi Pietro e Paolo, da tutti gli apostoli ed evangelisti, da tutti i martiri e confessori della chiesa, di tutti i pastori, papi, vescovi e sacerdoti, fedeli laici che hanno seguito la chiamata alla santità, rispondendo un generoso e costante sì al Signore che li aveva chiamati a camminare con Lui sulla vita della carità, della castità, della povertà, dell'obbedienza, dell'amore vero e sincero verso ogni fratello e sorella e che nella lotta quotidiana per debellare il male hanno fatto vincere sempre il Signore nella loro vita e l'hanno proposto a noi come vera meta della nostra vita terrena.

Ai santi noti e conosciuti, a noi nostri santi personali, a tanti santi di cui non sappiamo neppure il nome oggi va il nostro grazie, per averci insegnato come si ama davvero Dio e i fratelli, ben sapendo che il paradiso è fatta di persone che hanno risposto con generosità a questo amore e l'hanno vissuto con profonda convinzione interiore. A questa scuola silenziosa di santità e di beatitudine, oggi, in questa festa di Tutti i Santi 2017, ci poniamo umilmente nella consapevolezza che, per noi, il cammino è ancora molto lungo, perché siamo poveri peccatori, ma sempre figli di Dio e di Maria. La nostra santità, vera e sincera, passa attraverso la via mariana, che è via maestra e irripetibile della santità piena e duratura, perché Maria, la nostra Madre celeste è la Regina di tutti i santi e di tutti i beati che sono in cielo, che si stanno purificando o che sono in cammino nel tempo, vivendo concretamente le beatitudini evangeliche. Buona festa a tutti ed auguri di santità a ciascuno.