Commento su Lc 12,37
"Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. "
Lc 12,37
Come vivere questa Parola?
Per spiegare ciò che significa essere cinti, Gesù racconta una piccola parabola. "Siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa." Il compito di aspettare l'arrivo del padrone esige una vigilanza costante e permanente, soprattutto di notte, poiché non si sa a che ora il padrone ritorna. Il servo deve essere attento, vigilante.
Di fronte a un compito non sempre facile, al centro della parabola c'è una promessa di inattesa felicità in cui i ruoli si invertono. Il padrone diventa servo e comincia a servire il servo che diventa padrone. Evoca Gesù nell'ultima cena, che pur essendo signore e maestro, si fece servo di tutti (Gv 13,4-17). La promessa di felicità viene ripetuta con parole che sanno di eccesso, che riflettono un'umanità sorprendente, la cura di un Dio misericordioso e umile. Il premio per chi sa attendere vigilante è lo stesso Signore e Maestro.
La voce di canto
Nella notte o Dio noi veglieremo
Con le lampade, vestiti a festa
Presto arriverai e sarà giorno.
Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com