Omelia (27-10-2017) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Rm 7,18-19 "Fratelli io so che in me, cioè nella mia carne non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio." Rm 7,18-19 Come vivere questa Parola? Questo testo potrebbe essere intitolato "Le Confessioni di Paolo". Come farà in seguito S. Agostino e tanti altri nel corso dei secoli, l'Apostolo denuncia una situazione di disagio profondo e di una "costrizione" verso il male che lo umilia nella sua umanità. E' la situazione di tutti noi, che rileviamo ogni giorno questo dramma di vita e la presa di coscienza di essere in lotta con la nostra volontà più profonda. Facciamo il male che non vogliamo e non realizziamo il bene di cui vediamo la luce e la bontà. Tuttavia, Paolo, di fronte a questa situazione, non giunge alla sconfitta e al pessimismo. Non si lascia vincere dall'ineluttabilità del male. C'è sempre lo Spirito che ci accompagna, che prega, con gemiti, per noi, che ci aiuta a ricominciare di nuovo, ogni giorno che incomincia verso il Bene.
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