Commento su Sap 19, 6
"Tutto il creato fu modellato di nuovo nella propria natura come prima, obbedendo ai tuoi comandi, perché i tuoi figli fossero preservati sani e salvi."
Sap 19, 6
Come vivere questa Parola?
Un tocco apocalittico anche negli ultimi capitoli della Sapienza ci permettono di riprendere il passato per guardare meglio al futuro. Il passato è qui l'evento di liberazione per eccellenza che il popolo di Dio mette alla radice del suo essere di Dio: il mar Rosso. Un passaggio nell'acqua e nel caos che richiama una nuova nascita, una nuova creazione. Distruzione e morte non per eliminare le creature, ma il male che le ha contaminate e per rigenerarle a nuova vita. Un'esperienza di cui fare memoriale perché il presente ma soprattutto il futuro si modelli altrimenti. Una pagina di speranza che ci fa sentire bene, ci permette di scoprire la bontà del nostro essere con cui e per cui siamo stati creati. Tutto preludio di un nuovo passaggio che Gesù istituirà prima con la sua nascita, che mette cielo e terra in una nuova relazione, quindi con la sua morte che non rimane tale ma si rivela nuova vita.
Signore, il silenzio che avvolge ogni cosa, le custodisce e permette loro di rivelarsi come veramente sono. Donaci la capacità di fare spazio a questo silenzio che sana i nostri chiassosi disordini e ci rende coerenti espressioni di Te.
La voce della musica
"Dentro il silenzio profondo, chiara la luce sgorgò,
sopra il deserto del mondo, piccolo un fiore spuntò.
L'arida terra feconda sarà, pascoli verdi fiorire vedrà.
L'umile agnello di Dio, per noi la vita darà."
brano di canzone natalizia scritto da Luigi Molfino
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it