Omelia (04-12-2017)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mt 8,5-11

«[...] il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa».

Mt 8,5-11


Come vivere questa Parola?

Il vangelo ci presenta l'episodio del centurione che implora Gesù perché salvi il suo servo: egli si ritiene indegno che il Signore vada nella sua casa, gli basta una sua parola, perché il servo guarisca.

Ammiriamo allo stesso tempo la fede di questo centurione e la grande bontà di Gesù che risponde prontamente alla richiesta del militare: egli è veramente il "salvatore" (tale è il significato del nome di Gesù).

Alla sua richiesta, il Signore risponde che verrà e lo curerà, ma il centurione replica che è indegno di riceverlo nella sua casa: gli basta la parola e il miracolo avverrà.

Anche noi siamo indegni di accogliere il Signore nel nostro cuore e ripetiamo le parole del centurione prima di ricevere l'eucarestia: "Signore non sono degno che tu entri nella mia casa...".

Sono parole che esprimono la profonda umiltà e la sincera consapevolezza da parte nostra nell'accostarci al Signore, ma allo stesso tempo anche la fiducia che solo Lui può essere il nostro Salvatore.


Signore, aiutami ad essere umile e confidente nell'avvicinarmi a te nell'Eucaristia e dammi forza nel pregare per i fratelli e le sorelle che mi hai messo accanto.


La voce di Papa Francesco

(Il cristiano è esortato) «a vivere e a testimoniare» la gioia «che viene dalla vicinanza di Dio, dalla sua presenza nella nostra vita».


D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it