Commento su Mt.11,28
«Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò ristoro».
Mt.11,28
Come vivere questa Parola?
Gesù ha elevato un inno di lode al Padre perché ha nascosto le cose che riguardano il Regno di Dio ai superbi che presumano di essere sapienti mentre in realità sono stolti. Le meraviglie del regno di Dio, Gesù le ha rivelate ai piccoli.
Certo, la sua strada è verità, impegno di bontà e bellezza: una vita consegnata a Dio sintesi - compendio di ogni vero bene.
Non è facile essere dalla sua parte, perché il tenere a freno cattivi desideri di ciò che è male, diventa simile a un giogo e il portare il fardello del volere bene a tutti diventa un peso.
Eppure, siccome la richiesta e l'adempimento di queste cose è Amore, quel giogo è dolce e quello peso è leggero.
C'è una lunga premessa, un invito intriso di speranza teologale e di tenerezza: "Venite a me".
E gl'invitati - guarda caso - non sono i satolli che non si curano di chi muore di fame né degli "affaticati" e "oppressi" dentro una vita che non è per nessuno all'insegna della facilità.
Signore, quel "Venite" cosi caldo di amore umano - divino, Tu lo rivolgi anche a noi, a me. Dammi di accoglierlo con un cuore dilatato nella fede, che diventa serenità di giorni vissuti in Te e con Te.
La voce del Papa
"Siete pronti a recare il lieto annuncio ai fratelli e alle sorelle che soffrono e hanno bisogno delle vostre preghiere e della vostra solidarietà, ma anche della vostra passione per i diritti umani, per la giustizia e per la crescita di quello che Gesù dona: amore e pace".
Papa Francesco Santa Messa con i giovani - Omelia del Santo Padre - Cattedrale di Saint Mary - (Yangon) - giovedì, 30 novembre 2017
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org