Commento su Mt. 11,11
"Tra i nati di donna non è sorto alcuno più grande di Giovani il Battista; ma il più piccolo nel Regno dei cieli è più grande di lui."
Mt. 11,11
Come vivere questa Parola?
Gesù non poteva tessere un elogio più grande di quelle che riservò per il suo precursore: quel Giovani Battista di cui la gente era giustamente ammirata.
Eppure questo elogio è come la piattaforma per un'affermazione che può sembrare ma non è folle.
Sì, il più piccolo del Regno è il più grande del massimo asceta dell'Antico Testamento.
Come dire: la collinetta che vedo dalla mia finestra è più grande del Monte Everest con i suoi 8882 metri di altezza (è la cima più alta del mondo!).
Si tratta di chiedersi ora: Che tipo di grandezza è dunque quella che Gesù scorge nei "piccoli"?
Credo sia proprio quella della semplicità del cuore e della vita.
Chi è semplice (o si prefigge con la grazia di Dio di diventarlo) non perde energie per apparire "grande", cioè non mira alla bella figura, all'"apparenza". Desidera essere quello che Dio vuole egli sia: un cuore veritiero, una mente e una volontà impegnate nel bene. Ciò coincide ogni giorno con quello che siamo chiamati a fare.
La vera grandezza - come Tu Signore m'insegni - non corrisponde ai dati di un metro di misura. Coincide piuttosto con una vita che sia risposta quotidiana al tuo invito pressante: Ama, perché solo l'amore impegnato a compiere il bene, vince ciò che nuoce all'uomo di tutti i tempi: l'indifferenza, la corruzione, il male
La voce di un pensatore russo
"Sì saldo nella fede perché è molto bello per un uomo intelligente vivere con Dio. E vivere senza Dio è proprio orribile (...) e prega con sentimento al meno uno o due volte al giorno".
Vladimir Solov'ëv
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org