Omelia (01-01-2018)
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COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di don Marco Simeone

Con Lui e con Maria sarà un anno bellissimo!
Tra le Solennità dell'anno liturgico penso che la solennità di oggi sia veramente la cenerentola! Molti fedeli, infatti, partecipano alla Messa prefestiva, quella per capirci in cui si canta l'inno "Te Deum", ma il giorno dopo, quello della Solennità della Gran Madre di Dio, il 1 di gennaio i banchi in chiesa diventano molto più capienti... molto più vuoti.
Paolo VI trasformò in precetto questa solennità perché era guidato dall'intuizione che non si comincia un anno senza l'intercessione e l'accompagnamento di Maria. Ma vediamo con calma le letture:
la prima lettura è il testo che S. Francesco ha usato spesso come benedizione e che ha lasciato ai suoi frati, la cosa interessante è che Dio usa Mosè come intermediario per insegnare a sacerdoti e leviti a benedire il popolo: se avete notato c'è scritto che così porranno il nome di Dio nelle persone e Dio li potrà benedire. Come dire che Dio leggerà la Sua presenza in loro e così potrà donargli la sua benedizione... strano, no? Eppure la logica è lineare: se vivrai ogni tua esperienza umana col Signore (perché rivolgerà il suo volto su di te, ti sarà propizio e ti proteggerà) allora gli apparterrai veramente, perché lo sceglierai tu, non è un'imposizione è la libera adesione ad un dono.
Se gli apparterrai allora vorrai dire che Lo capirai "al volo" e che quindi Dio ha mano libera nel benedirti, nel riempire la tua vita del Suo amore e della Sua vita; perché questo è il desiderio di Dio per te, non che tu lo aiuti, ma che standogli vicino possa scoprire quanto ti vuole bene e gli lasci fare la Sua missione.
La seconda lettura si spinge un pochino più avanti: finalmente si svela il mistero nascosto ai secoli, che Dio ti vuole bene da impazzire, tanto che non ti fa doni (forse quelli di Natale li abbiamo già dimenticati...) ma ti regala l'essere come Lui, figli nel Figlio, eredi dell'amore eterno del Padre.
L'anno che inizia è l'anno civile, è per convenzione che si inizia il 1 di Gennaio, potremmo tranquillamente iniziare dal 13 di Marzo o da qualsiasi altro giorno, basta mettersi d'accordo, ma c'è l'annuncio che in quest'anno il Padre in persona ti sarà vicino e ti benedirà, il Figlio è nato e ti donerà la Sua stessa vita non solo con gli insegnamenti, ma si mette nelle tue mani e sarà la cosa più bella che potrai ridonare al Padre. Lo Spirito Santo ti sorreggerà nel cammino perché griderà nel tuo cuore che tu sei figlio Suo, che non ti abbandona, che non esiste nulla che potrà mai spegnere il Suo amore per te. Per questo devi vivere quest'anno, non ti devi perdere nulla, perché in tutto sperimenterai questo amore e la Sua vicinanza.
L'unico problema è che non sarà facile, perché finché non gli apparterrai, finché non avrai il Suo nome, finché non cambierai modo di pensare farai fatica a riconoscerlo.
Per questo nel vangelo s. Luca ci dice che addirittura Maria custodiva le Parole dell'angelo, tutto quello che accadeva, la nascita di Gesù, serbava tutto nel suo cuore per poterlo capire davvero, per capire lo stile di Dio; e se lo faceva Maria che è Maria, significa che è difficile ma possibile, specialmente noi che siamo abituati a mettere un like prima di finire di leggere, noi che per correre sempre crediamo a ogni baggianata che vola su internet, noi che l'adesso è già passato. Se vogliamo andare in profondità e non affogare nella superficialità e nel banale dobbiamo imparare uno stile nuovo, proprio quello di Maria.
I pastori che vanno da Maria non ci danno un segno da poco: immaginate che a casa vostra si presentino 15 persone sconosciute che vi raccontino qualcosa di profondamente intimo della vostra vita mandati da un angelo, non mi sembra un segno che passi inosservato.
E se Dio ha mandato un segno così grande a Maria che sta decisamente avanti rispetto a noi, pensate quali segni ci darà a noi così distratti.
Quest'anno noi siamo come Maria in ascolto del Signore, ma se avremo fatto bene il nostro, saremo come i pastori per i fratelli, perché porteremo con la nostra misera vita i segni della presenza e potenza di Dio, semplicemente perché gli apparterremo.
Un ottimo anno, vi pare?