Omelia (10-05-2002)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Gesù disse ai suoi discepoli: "In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo.

Come vivere questa Parola?
Si tratta ancora di quel discorrere di Gesù coi suoi alla vigilia della sua passione, quando viene sempre più sottolineato il contrasto "afflizione-gioia". Sulle prime sembra che per il seguace di Gesù la sofferenza sia una modalità ineluttabile, necessaria; al contrario di quello che avviene per chi è seguace dei dettami di questo mondo, all'insegna di una facile, immediata allegria. Chi ha assimilato superficialmente queste parole, si è fatta l'idea di un'identità cristiana connotata da un rassegnato e persistente trascinare l'esistenza nella rinuncia ai beni, alle gioie della vita. Invece, proprio l'immagine usata da Gesù immediatamente dopo, impedisce al vero seguace del Signore di dar corda a una simile interpretazione. Niente infatti come l'immagine della donna che sta per partorire esprime un'intensità e profondità di vita e di gioia che è sconfitta di ogni tristezza. D'accordo: dare alla luce un figlio comporta dapprima dolore, ma la sofferenza della partoriente è in funzione di un gaudio che la supera e che ad essa dà pienamente significato. Proprio la stessa cosa avviene nella vita spirituale.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò allo Spirito Santo di cogliere la bellezza e la forza dell'immagine offerta da Gesù. E nutrirò così la mia fede che trasfigura, proprio alla luce di questa immagine, la mia fatica, a volte dolorosa, di atteggiamenti e scelte di perdono, di vita sobria e di rinuncia alle mie voglie egoiche per un sereno compiacere ai desideri degli altri. "C'è più gioia nel dare che nel ricevere" ha detto Gesù. E sarà gioia di sprigionare vita in Lui.

La voce di una donna spirituale
Nel momento in cui il Signore mi manda il sacrificio è l'amore di Dio che mi feconda e mi fa capace di diventare madre e di generare figli a nostro Signore.
Madre Rosetta Marchese