Commento su Lc 10, 2
«Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!»
Lc 10, 2
Come vivere questa Parola?
La festa di due discepoli fedeli di san Paolo ci permette di dare continuità alla riflessione di ieri. Un'evangelizzazione autentica si fa generativa. La conversione di uno provoca altri a pensare e a mettersi in discussione. La fede è dono di Dio, ma la mediazione dei suoi testimoni è indispensabile. La fede cresce in noi grazie alla fede di chi ci sta vicino. Parole e gesti la mediano e attivano la ricerca comune di come incarnarla in tutti gli aspetti della vita. Vivere a lavorare insieme permettono una condivisione che permette alla comunione liturgica di diffondersi in ogni momento dell'esistenza. A volte riduciamo la trasmissione di fede al catechismo o agli appuntamenti liturgici, che ci trovano giustapposti l'uno all'altro in modo spesso passivo, magari anche stanco ed annoiato. Essere comunità cristiana non può limitarsi a questo. Timoteo e Tito sono stati con paolo costruttori di comunità in contesti in cui la parola di Dio andava inculturata. Non hanno fatto mera apologia della fede, di quell'esperienza giudea di Gesù Cristo che gli apostoli potevano testimoniare. Hanno colto il cuore dell'annuncio di Cristo e lo hanno ridetto, riscritto, rivissuto secondo categorie nuove, uscendo da schemi mentali e culturali nei quali erano nati e che avevano definito le loro persone. Oggi abbiamo bisogno di pastori, di testimoni, di educatori, di consacrati, di mamme e di papà, di giovani che facciano altrettanto.
Dunque, Signore, manda operai, di ogni tipo nella tua messe. Che non temano il lavoro, che con coraggio amino, credano e sperino con ogni uomo e ogni donna del nostro mondo
La voce di don Andrea Gallo
"Arriva il momento in cui spezzo il pane con i miei "randagi" di strada. È il momento più bello, che mi fa capire quanto la Chiesa sia davvero santa nei suoi testimoni sconosciuti e nascosti agli occhi del mondo."
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it