Omelia (27-01-2018)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su 2 Sam 12, 5-7

«Davide si adirò contro quell'uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore, chi ha fatto questo è degno di morte. Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non averla evitata». Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell'uomo!»

2 Sam 12, 5-7


Come vivere questa Parola?

Che fatica riconoscere il proprio peccato! E non solo quello... Noi vediamo solo gli altri. Di noi sappiamo per sentito dire. E se il dire che arriva alle nostre orecchie è scarso, o adulatorio, comunque falsato non riusciamo a farci un'idea di noi. Potremmo viaggiare tra troppa o troppo poca stima di noi, magari agendo senza riflettere sul significato, la portata delle nostre azioni. Accettare confronti e critiche è difficile, scomodo, ma vitale. È la forza dell'agire insieme, dove ognuno deve mettere tutto se stesso ma lasciarsi riflettere negli altri e permettere addirittura che le critiche, le osservazioni, le correzioni degli altri possano non solo modificare ma addirittura appropriarsi di quello che siamo in grado di apportare, declinandolo e moltiplicandolo con l'apporto di tutti. Davide ha fiducia di Natan e Natan non teme Davide. La minima autenticità di questo rapporto permette a Davide di riconoscere il proprio errore e di convertire il proprio comportamento.


Signore, donaci amici sinceri, rendici amici veri per altri.


La voce di Papa Francesco

"Gesù ci ha detto di non giudicare. La correzione fraterna è un aspetto dell'amore e della comunione che devono regnare nella comunità cristiana, è un servizio reciproco che possiamo e dobbiamo renderci gli uni gli altri."


Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it