Omelia (06-05-2005)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Vi vedrò di nuovo – dice Gesù – e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

Come vivere questa Parola?
Nel discorso dell'Ultima Cena, Gesù prepara i suoi alla sua dipartita. Anche però al suo essere tra noi in modo diverso. Non ignora la sofferenza, ma la illumina con un senso totalmente diverso da quello che le dà il mondo. Chi non crede ha orrore della sofferenza e cerca (senza riuscirvi) di cancellarla interiormente dalla propria vita. Gesù, invece, ne rivela il senso con l'immagine della "donna che, stando per partorire, è nelle doglie, perché è venuta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino non si ricorda più dell'afflizione perché è venuto al mondo un uomo". Ecco, uno degli aspetti più rivoluzionari di Gesù sta in queste parole. Parlando dell'inevitabile dolore, avrebbe potuto dire: Quando un uomo soffre, se sostiene senza lamenti la tribolazione, ne esce più forte. Un discorso colorato di filosofia stoica o epicurea o giù di lì. Invece l'accento è molto diverso. Un dolore vissuto con Gesù e come Lui lo ha vissuto in croce per nostro amore, è generatore di vita. Una nascita, una novità che è gioia. E siccome è la gioia di non sentirci mai soli, né abbandonati, ma sempre – pur in modo diverso – afferrati da Gesù, dalla sua verità e libertà, si tratta di una gioia che è l'esser colmati di grazia e che, proprio per questo, nessuna forza avversa potrà rapirci.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi preparo alla solennità dell'Ascensione pensando a quel chiedere dei discepoli a Gesù: "Come potrà essere che noi ti vedremo?" Penso anche alla risposta: "Perché io vivo e anche voi vivrete".

Grazie, Gesù, tu vivi nella Parola, nell'Eucaristia, nella comunione fraterna, in ogni fratello e sorella. Fa' che io abbia il coraggio di abbandonare quello che m'impedisce la gioia di questa vita vera salvata e incredibilmente dilatata dal tuo amore.

La voce del nostro Papa
Chi fa entrare Cristo nella propria vita, non perde nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande.
Benedetto XVI