Omelia (09-01-2014) |
Paolo Curtaz |
È rimasto profondamente deluso, il Maestro Gesù, dal comportamento dei suoi discepoli. Davanti alla folla smarrita e affamata non hanno saputo far di meglio che rimandarli a casa. Quanto ancora devono imparare per diventare dei veri discepoli! Allora li costringe ad andare all'altra riva, la parte pagana del lago, da soli. Forse lì impareranno qualcosa. Ed egli si ritira sulla montagna a pregare. Avrà fatto bene a scegliere quei dodici? Cosa deve aspettarsi? Si alza il vento e il lago si fa mosso e pericoloso ma Gesù lascia tribolare i suoi. Solo sul fare del mattino decide di andar loro incontro. La tempesta si placa e e finalmente raggiungono la riva: Gennesaret!, il luogo da cui sono partiti. No, non sono pronti nemmeno per andare all'altra sponda, devono ancora capire molte cose. Anche noi, a volte, pensiamo di avere capito tutto, di essere dei cristiani migliori di tanti altri o, almeno, non peggiori. Salvo poi restare spiazzati e paralizzati davanti ai problemi reali della gente. A volte il Signore ci lascia soli in mezzo alla tempesta, a remare inutilmente, per misurare quanto, senza di lui, non possiamo fare niente... |