Omelia (20-01-2014)
Paolo Curtaz


No, certo, non è possibile digiunare quando siamo invitati ad una festa di nozze, specialmente quando siamo amici dello sposo. Con questo semplice ragionamento Gesù smonta le pretestuose accuse che vengono mosse ai suoi discepoli (li difende!) di essere poco devoti. Certo, ci sarà una momento in cui digiunare, per essere solidali con i poveri, per purificare il corpo, per smorzare le passioni, ma non quando lo sposo è con noi. Gesù smonta la devozione dei farisei che si concentra sugli atteggiamenti da tenere, sulle preghiere e le ritualità da osservare con scrupolo e ossessione, senza riflettere sul cuore con cui le si pratica. Il vino nuovo del vangelo, la novità del Regno, fanno esplodere i vecchi otri della tradizione stanca e ripetitiva e obbliga i credenti a ripensare anche alle loro pratiche devozionali. Così per noi oggi, che, spesso, abbiamo fatto diventare nuovamente vecchi gli otri del vangelo, sostituendo devozioni a devozioni, pratiche a pratiche, svuotandole della forza dirompente che portavano in sé. Digiuniamo, quando necessario, per accorgerci che lo sposo tornerà e che lo aspettiamo con struggente passione...