Omelia (27-01-2014)
Paolo Curtaz


Sono arrivati appositamente da Gerusalemme. La notizia di un profeta sorto in Galilea li ha messi in subbuglio e devono verificare il nuovo inquietante fenomeno che è Gesù il Nazareno. Sono gli scribi, gli interpreti autentici della Legge; in origine erano coloro che sapevano leggere e scrivere ma, col passare dei secoli, avevano acquisito anche un'autorità interpretativa della Parola di Dio che nessuno metteva in discussione. Devono vigilare i censori e arrivano con una sentenza già emessa: Gesù è un indemoniato, opera miracoli eclatanti e scaccia i demoni perché egli stesso è un demone. Ci sarebbe da ridere, se non facesse piangere. Davanti all'interpretazione più ovvia, Gesù scaccia i demoni perché è davvero un profeta, preferiscono adottare quella più contorta che non fa' che confermare i loro pregiudizi. E Gesù, tenerissimo, cerca di argomentare, li prende sul serio, prova a farli ragionare. Nulla fare, proprio non è possibile. Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire. E, allora, alla fine, Gesù si arrende: chiudersi ostinatamente alla grazia ammazza anche lo Spirito ed è imperdonabile. Anche Dio fa quel che può.