Omelia (04-03-2014) |
Paolo Curtaz |
Spesso siamo tentati di lamentarci della nostra condizioni: essere cristiani in questi tempi cupi non è certo semplice e spesso siamo travolti dalla logica di questo mondo e stentiamo a tenere accesa la lampada della fede. Siamo sempre pronti a sottolineare le tante (presunte) rinunce che facciamo per restare fedeli al vangelo. Forse qualcosa del genere lo deve aver provato Pietro dopo l'episodio del giovane ricco. Pietro vuole essere rassicurato: se nemmeno il devoto giovane ha resistito lui e gli altri, che almeno hanno lasciato tutto, cosa ne otterranno? Gesù rassicura lui e noi: non si tratta di abbandonare ora delle cose per avere un premio dell'aldilà ma di accorgerci di quanto da subito abbiamo ricevuto. È vero: se davvero abbiamo preso sul serio il vangelo viviamo una qualità di vita straordinaria, relazioni significative, esperienze autentiche... Non secondo la logica di questo mondo, certo, ma possiamo affermare con verità di aver ricevuto cento volte tanto rispetto a quello che abbiamo donato. È la logica del vangelo: quella di far fruttare ogni cosa donata con generosità. È la logica di Dio. |